La vendetta contro Bruno

Lunedì 14 aprile 1980. È data che decreta la fine della vita di Bruno Vinci. Una morte per vendetta, per rappresaglia. Bruno era un falegname, un ragazzo ammazzato con due colpi di pistola alla testa, a Serra San Bruno.
Fu giustiziato il 14 aprile 1980 per una ritorsione contro il fratello Franesco che anni prima, per difendersi da una rapina, aveva ucciso un criminale. È morto per vendetta. Bruno era padre, era marito e ha lasciato al mondo due bambini da crescere.
Sono bastati due colpi, due semplici colpi, alla testa. Bruno, anni prima, se ne era andato in Welland, Canada, a pochi chilometri dalle cascate del Niagara, perché cercava la felicità. Aveva anche incontrato l’amore, aveva trovato Giuseppina che lo rese padre di due bambini. Nonostante fosse contento, Bruno, provava quel senso di dolce amaro che si aggira fra il petto e il costato e non ti lascia in pace; sentiva che gli mancava qualcosa, che la sua sostanza non era stare in quel posto favoloso, ma era tornare a casa sua, nella sua terra. Perché là c’era ciò che era stato e che ora non era più. Così, insieme alla famiglia, decise di partire e di iniziare una nuova-vecchia vita a Serra San Bruno. Cercava la felicità in tutta la sua essenza tornando nel posto natale e invece ad aspettarlo trovò la morte.
Lunedì 14 aprile 1980 Bruno andò nella gioielleria dei fratelli Domenico e Francesco, per comprare un regalo a sua figlia. Fuori dal negozio si fermò una Fiat 127; scesero dalla macchina due uomini armati di pistole. Irruppero nel negozio e spararono; a Bruno, bastarono due colpi alla testa per essere portato via da questo mondo. Cinque anni prima, il 16 febbraio 1975, la gioielleria dei Vinci era stato oggetto di un tentativo di rapina. Francesco quel giorno era armato e aveva aperto il fuoco sui rapinatori; lui fu ferito mentre a terra era rimasto, esanime, uno dei criminali: Rocco Ursini, legato alla cosca di Gioiosa Ionica. A riconoscere il cadavere era giunto Domencio Macrì, uno dei capi della ‘Ndrangheta di Gioiosa. E aveva giurato vendetta, di fronte a tutti.
Dopo l’assassinio di Bruno, vengono arrestati i tre presunti assassini; ma le prove a loro carico non bastarono. Nonostante i loro nomi fossero noti a tutti, la morte di Bruno Vinci restò e rimane tutt’ora impunita. Bruno è morto per ingiustizia, per vendetta.

Fonte mafie blog autore repubblica