Giustizia e politica: le strane “bocciature” di Gratteri a Ministro della Giustizia e di De Matteo al DAP

L’Italia è la patria delle contraddizioni giudiziarie. Nessuno lo può smentire. Ormai lo sanno pure i delfini del mare nostrum. Chi dice il contrario è in malafede. Misteri, depistaggi e rapporti complessi tra politica e magistratura fanno da cornice ad uno scenario davvero poco gratificante

La vicenda del “NO” a Di Matteo fa tornare alla mente il “NO” di Renzi a Gratteri. Perchè, si coinvolgono nomi di primo livello della magistratura e poi si “posano” nel cassetto dei ricordi come pacchi ?

La vicenda della mancata nomina di Di Matteo al DAP dopo la sollecitazione del Ministro Bonafede porta alla mente delle persone buona fede , la vicenda del procuratore Gratteri:

Stavolta il politico di turno che si “pente della proposta è Renzi. L’ex presidente del consiglio, prima chiese a Gratteri di accettare l’incarico di Governo e poi, lo escluse. Gratteri in un’intervista disse sulla questione della mancata nomina :”Napolitano non mi volle come Guardasigilli”. Una frase che dice chiaramente che Renzi si piegò alla volontà dell’ex presidente Napolitano. Un altro episodio che lascia una montagna di dubbi
A svelare quel retroscena fu lo stesso Gratteri durante un’intervista al programma “Circo massimo” su Radio Capital. “Non è stata la politica a non volermi, ma Napolitano. Siccome è ancora in vita, sarebbe simpatico capire chi è andato a fargli visita qualche giorno prima e magari lo ha consigliato”, ha affermato il procuratore capo di Catanzaro. E su Di Matteo qualcuno ha messo il veto? Bonafede parla di -disguido”. Sarà la verità? O anche questa volta, “qualcuno”, dietro le quinte ha ancora una volta suggerito al potere politico cosa fare?. Una vicenda tutta da comprendere. E stavolta gli autori non sono quelli della tanto criticata dai grillini “cricca”. Stavolta il potere delle decisioni era nelle loro mani. Il sapore amaro di questa ennesima vicenda ci fa pensare che forse, la vera lotta alla mafia, serva solo per le vetrine politiche o per fare scrusciu sui giornali. Insomma, la lotta alla mafia che fa solo rumore o è utile per abbattere il nemico per poi, nella sostanza , giocare con tante carte , creare confusione e nella confusione, favorire anche i boss al 41 bis fa molto male alla democrazia. In questo strano gioco vanno ricordate le vittime dei boss e molti cittadini che hanno avuto la vita rovinata dalla giustizia pasticciona.

 

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