Le tante occasioni di lucro per i boss

IL DOCUMENTO DELLA DIA

Servizi funebri e cimiteriali: l’alta mortalità connessa alla propagazione del coronavirus ha imposto carichi di lavoro maggiori sia alle imprese di onoranze funebri che ai servizi cimiteriali.  Nel primo caso è importante verificare, specie nei presidi ospedalieri dichiarati “COVID”, se vi siano imprese che siano state favorite più di altre. Per quanto riguarda i servizi cimiteriali è opportuno verificare se le cosche potranno, in qualche modo, incidere sulle decisioni delle amministrazioni comunali in merito alla gestione dei cimiteri, con particolare riferimento alle modifiche ai Piani Regolatori Cimiteriali e ai criteri di assegnazione delle concessioni;

Turismo, ristorazione e servizi connessi alla persona: i settori del turismo, della ristorazione e dei servizi connessi alla persona sono quelli che più risentiranno del lock down. Settori fondamentali che, sommati all’indotto, andranno ad incidere su una larga fetta dell’economia nazionale. La crisi sarà determinata, infatti, oltre che dall’attuale chiusura prolungata delle attività, che genererà forti perdite, anche dalla prospettiva di una stagione estiva ampiamente compromessa, per affrontare la quale, in molti casi, sono stati già fatti investimenti e ristrutturazioni immobiliari, i cui costi dovranno comunque essere sostenuti. La contrazione della mobilità interna da un lato e quella dall’estero dall’altro genererà delle difficoltà finanziarie di cui potrebbero approfittare le mafie.
Nel lungo periodo, poi, dovranno essere garantite le distanze sociali, con una compressione della ricettività delle strutture, che dovranno adeguare i propri spazi. Ne deriverà una diffusa mancanza di liquidità, che espone tale settore all’usura, con conseguente rischio di impossessamento delle attività economiche per il riciclaggio e il reimpiego di capitali illeciti.  Tra le attività economiche più esposte in questo settore si segnalano:
alberghi, ristoranti, bar, bed & breakfast, case vacanze e simili,
palestre, piscine, centri benessere, agenzie di viaggi;

Filiera agroalimentare, compresi il trasporto, la distribuzione e la vendita: il settore agroalimentare resta l’unico motore economico del Paese a regime. È prevedibile che lo stato di generale difficoltà finanziaria e di accesso al credito possa favorire l’insorgenza di situazioni di monopolio nelle attività di produzione, fornitura e distribuzione dei prodotti alimentari e ortofrutticoli. Una eventualità chiaramente indicativa di ingerenze o forme estorsive di stampo mafioso;

Appalti pubblici: il rilancio dell’economia nazionale non può che passare attraverso una new deal che interessi innanzitutto le grandi opere pubbliche, per le quali il presidio di monitoraggio viene garantito da un sistema preventivo e repressivo che vede la DIA fortemente impegnata anche attraverso l’Osservatorio Centrale Appalti Pubblici (OCAP). Gli investimenti riguarderanno auspicabilmente tutto il territorio nazionale, fino al livello comunale. L’analisi degli scioglimenti comunali degli ultimi anni evidenzia una costante: il ricorso a irregolari procedure di assegnazioni dirette o a illegittimi frazionamenti degli importi. Ciò rende fortemente prevedibile che le organizzazioni criminali sfruttino i nuovi canali di finanziamento e i fondi che verranno appostati per la realizzazione e il potenziamento di opere e infrastrutture anche digitali: edilizia pubblica, in particolare ospedaliera e tutto il c.d. “ciclo del cemento”, rete viaria e ferroviaria, opere di contenimento del rischio idro-geologico, reti di collegamento telematico, riconversione alla green economy;

Abbigliamento: l’inattività del settore, soprattutto nei casi di negozi di piccole-medie dimensioni, genererà forti sofferenze finanziarie, che esporranno, anche in questo caso, gli imprenditori al rischio dell’usura e al rischio di cessione forzata degli immobili commerciali;

Vendita e noleggio autovetture: la possibile chiusura di molte aziende e la carenza di liquidità comprometteranno notevolmente la vendita di autovetture e i servizi di noleggio. Andranno in sofferenza soprattutto le concessionarie di automobili di piccole, medie dimensioni, non in grado di sostenere lo shock e per questo risulteranno molto esposte al fenomeno dell’usura e all’infiltrazione nelle compagini societarie.

Giochi e scommesse on line illegali: la permanenza forzata in casa ha offerto alle organizzazioni criminali l’opportunità di sfruttare e alimentare le dipendenze patologiche, proponendo nuove offerte di gioco illegale, con conseguente possibile indebitamento. Ciò determinerà una più ampia platea di potenziali nuovi giocatori esposti anche al rischio di usura.

Hackeraggio e phishing: il contesto socio-economico internazionale ha determinato, nelle ultime settimane, fortissimi ribassi sui mercati finanziari internazionali, con ripercussioni anche sui piccoli e medi risparmiatori. Ciò ha provocato, tra l’altro, un’ulteriore ondata di emotività ed allarmismo, frequentemente alimentato da fake news, sulle cui origini e finalità potrebbero aprirsi ulteriori interessanti scenari investigativi specie con riferimento alla criminalità organizzata di matrice straniera. Si fa riferimento, ad esempio, come sottolineato dagli alert della Polizia Postale, agli attacchi phishing ai danni degli utenti di istituti bancari, all’invio di malware in grado di recuperare informazioni sensibili e, talvolta, all’hackeraggio di siti internet istituzionali;

Traffico di esseri umani: l’esplosione dell’epidemia in Africa potrebbe indurre le organizzazioni criminali di matrice straniera a sfruttare l’emergenza sanitaria, spingendo persone che vivono già gravi situazioni di disagio a spingersi verso le coste nazionali ed europee, estorcendo loro denaro o facendogli contrarre debiti onerosi. Debiti che potranno essere ripagati con l’avvio in attività criminali come la prostituzione o il traffico e lo spaccio di stupefacenti.

 

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