Nino Di Guardo, foglia caduta o fatta cadere?

Nino Di Guardo, foglia caduta o fatta cadere?

Fu vera mafia? O quello scioglimento prefettizio fu addirittura Crimine di stato, come Di Guardo intitola un suo libro indignato e documentato, appena pubblicato, e prefato e avvalorato da un altro ex sindaco, il valoroso giurista ripostese Carmelo D’Urso? Ed era mafia quella per cui fu sciolto, anni fa, il Comune di Racalmuto, patria di Leonardo Sciascia? Su quella vicenda un altro libro (Il sistema Montante, edito da Bonfirraro) l’ha scritto il sindaco d’allora, Salvatore Petrotto, che conosco altrettanto per aver collaborato con lui da direttore della Fondazione intitolata al grande scrittore racalmutese. In quel libro Petrotto afferma che lo scioglimento del suo Comune fu un’operazione politica orchestrata dal sistema di potere che, coagulatosi intorno all’allora encomiatissimo biciclettaro, aveva invaso e inquinato settori dello stato, dell’informazione e di una sedicente antimafia.

Un dato accomuna i casi Petrotto e Di Guardo: entrambi quei sindaci avevano lottato contro il sistema delle discariche e le sue possibili diramazioni malavitose. Coincidenza? A rispondere non sarò certo io, che mi occupo tutt’al più delle fantasticherie di qualche candido poeta.