Quella di Francesco Lena è la prima, di un ciclo di storie sulle vittime delle misure di prevenzione #antimafia che, in collaborazione con #NessunotocchiCaino e Pietro Cavallotti – che fa parte del direttivo – #IlRiformista pubblica a cadenza settimanale a partire da oggi.

Quella di Francesco Lena è la prima, di un ciclo di storie sulle vittime delle misure di prevenzione #antimafia che, in collaborazione con #NessunotocchiCaino e Pietro Cavallotti – che fa parte del direttivo – #IlRiformista pubblica a cadenza settimanale a partire da oggi.

A raccontare questa prima storia è Gianfranco Lena, figlio del fondatore dell’Abbazia di Santa Anastasia, un’azienda agricola e turistica tra le più promettenti e prestigiose in #Sicilia, oggi restituita al legittimo proprietario in condizioni rovinose dopo otto anni di amministrazione giudiziaria.

La famiglia Lena ha creato questa bellissima realtà imprenditoriale che si chiama Abazia di Santa Anastasia, un gioiello per far brillare il quale l’Ing. Francesco Lena ha dedicato tutta la sua vita. Una vita che è stata travolta e sconvolta da un’indagine per mafia che si è rivelata totalmente infondata. Ma l’antimafia non ha a disposizione solo il processo penale per colpire. A sua disposizione c’è anche il sistema di prevenzione che molto spesso si rivela più distruttivo di quello penale. L’azienda gli è stata sequestrata per il sospetto di infiltrazioni mafiose e quando gli è stata restituita perchè anche il sospetto si è rivelato infondato il bene era ormai distrutto. Francesco Lena è un leone e non ha nessuna intenzione di mollare. Ne siamo convinti! Come pure siamo convinti che sia possibile prevenire il crimine senza distruggere il #lavoro e la #vita delle persone e delle imprese che sono la vera alternativa alla #mafia. Qui il link al pdf https://bit.ly/2D6j113