Balla, balla, ballerino

L’ex sindaco di Agrigento, Marco Zambuto, un vero e proprio campione di trasformismo, si ricandida per ricoprire la carica di primo cittadino della città dei Templi. La sua oscillante carriera politica è simile a quella di un pendolo: si è concesso sempre a chi offre di più! C’è chi, addirittura, lo chiama Tarzan, avendolo visto saltare, da sempre e con sfrontata disinvoltura, da una liana all’altra della politica.

Un breve excursus della sua carriera giova a capire di che personaggio stiamo parlando.

Nel 2006 era segretario provinciale dell’UDC. Nel 2007 salta il fosso e fa un inciucio con il Centrosinistra. Salvo a ripensarci, l’anno successivo, quando si reca a casa di Berlusconi per celebrare il suo matrimonio con l’ex ministro agrigentino Angelino Alfano. Nel 2009 ci ripensa e si dichiara indipendente; si allea con il ‘sinistrorso’ Giuseppe Arnone, leader di uno specioso ambientalismo, recentemente caduto in disgrazia perché ‘assicutato’ dai suoi ‘compagni’ giustizialisti con in quali amoreggiava dentro le Procure ed i Tribunali.

Nel 2011 ritorna alla corte di Alfano e Berlusconi, mentre l’anno successivo cambia nuovamente idea e diventa segretario regionale dell’UDC. Ma nel 2013, roba da fare girare la testa, si iscrive nel PD di Matteo Renzi. Purtroppo per lui il 2014 sarà il suo anno nero. Si candida alle Europee, ma viene trombato. Viene processato, condannato e costretto alle dimissioni da sindaco.

Fine della grande cavalcata si direbbe…

No, adesso ci ripensa e torna in pista, sostenuto, si dice, dai suoi vecchi amici del Centrodestra e dalla Lega che ancora non sa cosa fare, ma ci sta pensando.

Sulla coerenza di Zambuto e sulla sue repentine giravolte, riteniamo che c’è poco da aggiungere, i suoi trascorsi politici parlano da soli. Sulla sua affidabilità cosa dire? E’ come quel liquido rosso che ti fanno bere in certe osterie spacciandolo per vino, che al primo sorso ti accorgi che è solo dell’acqua mista ad un po’ di aceto.

Da Marco Zambuto c’è solo da aspettarsi quale sarà il suo prossimo tradimento, ovviamente ai danni dei cittadini agrigentini che già in passato, al di là delle sue ambizioni personali, hanno potuto ampiamente sperimentare di che personaggetto stiamo parlando, visto che a livello amministrativo ha lasciato in eredità soltanto un grande vuoto pneumatico. Non c’è infatti traccia della sua azione amministrativa. Nessuno ricorda cosa ha concretamente fatto, al di là di qualche disastro economico ed ambientale dentro l’ATO rifiuti e con Girgenti Acque, facendo lievitare alle stelle le bollette di rifiuti ed acqua.

E come un ballerino balla di qua e balla di là.