Mafia, politica e munnizza: anche la Procura di Palermo indaga sulla discarica di Siculiana

iso: Mafia, politica e munnizza: anche la Procura di Palermo indaga sulla discarica di Siculiana da: siciliacronaca.it | ANPI CATANIA @MIUI| https://anpicatania.wordpress.com/2016/08/26/mafia-politica-e-munnizza-anche-la-procura-di-palermo-indaga-sulla-discarica-di-siculiana-da-siciliacronaca-it/

PER CHI SI FOSSE PERSO LE PUNTATE PRECEDENTI, LEGGETE COSA SCRIVEVO NEL 2016, RIGUARDO AI PROTAGONISTI ED ALLA STORIA DELL’AFFAIRE DISCARICA DI SICULIANA-MONTALLEGRO DEI FRATELLI CATANZARO, SEQUESTRATA IN QUESTI GIORNI ED AFFIDATA A DUE AMMINISTRATORI GIUDIZIARI.

A fare inoltre da cane da guardia a Roma, in Senato, per salvaguardare questi ed altri interessi, inoltre c’era lui, un altro agrigentino, ossia il presidente della 13ª Commissione permanente (Territorio, Ambiente, Beni Ambientali), l’alfaniano di ferro, Giuseppe Francesco Maria Marinello, di Sciacca.

Il sistema di potere agrigentino, relativamente alla gestione dei rifiuti, dell’acqua e dell’energia, in quest’ultimo caso ci riferiamo espressamente all’eolico, dai tempi in cui il presidente della Regione era Totò Cuffaro, è da parecchi anni, oserei dire da quasi 20 anni, ben rodato e collaudato.

Nell’ultimo lustro, in modo particolare, il referente politico per eccellenza dei fratelli Catanzaro, è stato il ministro dell’Interno Alfano; se non altro per il fatto che anche un suo compare d’anello, Sergio Vella, opera nel settore dei rifiuti speciali e pericolosi ed è quindi strettamente collegato agli imprenditori siculianesi.

Quindi, ricapitolando, oltre al senatore Beppe Lumia, dentro la Commissione Nazionale Antimafia, già ‘sputtanato’ dall’ex assessore regionale e magistrato, Nicolò Marino, suo ex amico ed al già citato senatore alfaniano Marinello, presidente della Commissione Nazionale Ambiente e Territorio, i Catanzaro hanno, o avevano dalla loro parte, il Ministero dell’Interno, con ‘annesso’ prefetto di Agrigento, già segretario politico del ministro Alfano, qualche graduato e qualche sostituto in Procura.

A fare il lavoro sporco in Regione ci ha pensato, dopo ‘l’uomo di Lettere’, Gaetano Gullo, recentemente, il dirigente, testé trasferito, Domenico Armenio.

Agrigentina la vice presidente della Regione, Mariella Lo Bello, che attualmente tutela, per così dire, gli interessi dei Catanzaro; agrigentino il ministro Alfano; agrigentino il presidente della Commissione Parlamentare Nazionale Ambiente, Marinello; agrigentino il dirigente Armenio, che firmava le autorizzazioni illegittime, agrigentini i Catanzaro, agrigentina la loro discarica… insomma erano tutti quanti agrigentini, coloro i quali contavano e decidevano sul da farsi, rispetto all’ultima grande vasca, dove dal 2014 al 2016, ad esempio, sono stati sotterrati gli ultimi 3 milioni di tonnellate di rifiuti.

In soldoni significa: se consideriamo le 70 euro a tonnellata (oggi i comuni, ai Catanzaro, sono costretti a pagare 153 euro a tonnellata!), che ogni singolo comune ha pagato come quota di conferimento, finora la Catanzaro Costruzioni, solo in un anno e mezzo, ha incassato qualcosa come ben oltre 200 milioni di euro!

Senza tenere conto del fatto che, tale discarica è stata da sempre sprovvista di impianti di selezione dei rifiuti e di biostabilizzazione, tanto è vero che i fratelli di Siculiana, per avere smaltito nel corso, scusate se è poco, dell’ultimo ventennio, svariati milioni di tonnellate di rifiuti indifferenziati, in maniera illegale, sono stati, seppure molto, ma molto tardivamente, multati con una prima ammenda pecuniaria di quasi 6 milioni di euro.

Qualcuno, a questo punto, potrebbe chiedersi perché, questi signori, seppure già nel 2009 furono autorizzati a sotterrare milioni e milioni di tonnellate di rifiuti, a condizione che realizzassero i necessari impianti di selezione e biostabilizzazione, previsti dalle normative ambientali, questi benedetti impianti non li hanno mai realizzati?