Mentre i soliti noti, quelli che prima si abbeveravano nelle fonti di Girgenti Acque, cercano di districarsi in mezzo a degli ipotetici labirinti, noi tentiamo di fare un po’ di chiarezza riguardo all’ennesimo tentativo di sabotare, nell’Agrigentino, il ritorno all’acqua pubblica.
È inammissibile l’ennesimo attacco sferrato all’ATI idrico, in questi giorni, dopo tutto quello che è successo ad una società di gestione, Girgenti Acque, che dal 2007 al 2018 ha saputo solo perpetrare una caterva di truffe, inquinando tutto quanto, istituzioni pubbliche comprese.
Non è un caso che tale società è stata affidata, dalla Prefettura, a dei commissari, a seguito della comminazione di due misure antimafia; mentre siamo in attesa, da due anni, che il Tribunale di Agrigento si pronunci su un’eventuale richiesta di rinvio a giudizio dell’intero management di questa sciagurata azienda, e di altre decine di funzionari, politici e professionisti, per una serie di presunti reati economici, fiscali, ambientali ed amministrativi. Eppure c’è chi ancora si adopera a fare l’azzeccagarbugli, attaccando l’ATI idrico, colpevole di avere risolto il contratto con Girgenti Acque e di avere finora tentato di promuovere la gestione pubblica dell’acqua e della depurazione dei liquami fognari. Anziché attaccare quei consigli comunali, come quello di Favara ad esempio, che dopo diversi mesi di strumetale melina, non hanno ancora approvato lo Statuto della nuova società pubblica di gestione, che dovrebbe prendere il posto di Girgenti Acque, alcuni soggetti, che in passato erano ‘bannerizzati’, sponsorizzati cioè, da Girgenti Acque, ci parlano del filo d’Arianna e della ricerca della loro via dell’acqua. Forse sono proprio loro, questi fantomatici comitati, spalleggiati da qualche sito on-line, che attaccando l’ATI, ci vogliono dare nuovamente in pasto al vecchio ‘minotauro’, che è sempre in agguato per riappropriarsi, e sempre contra legem, di una gestione che è ancora sub iudice. Insomma, per farla breve, c’è chi gioca al tanto peggio, tanto meglio, c’è chi gioca allo sfascio, per favorire i vecchi amici, i vecchi sponsor di Girgenti Acque.
È chiaramente un’impresa ‘Titanica’ la loro; quella di contrastare anche quei magistrati che hanno già agguantato il ‘minotauro’ Girgenti Acque ed i suoi sodali.
Ma ogni ‘Titano’ che si rispetti è disposto a sfidare qualsiasi divinità, pur di farci sprofondare nuovamente in un mare infernale fatto, nel nostro caso, di liquami fognari e di tanta melma istituzionale.
Il Comitato Cittadino Raffadalese ,
Lamenta da anni la disparità di trattamento tariffario ,cosa per la quale la nostra tanto cara amata ATI ha dato due disposizioni al gestore : 23/02/2018 e infine 11/10/19 al fine di sanare la tanto odiata disparità nello stesso centro cittadino.
Rammento che le due tipologie di utenze godono degli stessi diritti tranne che un forfettario paga meno della metà e ancora più.
Poniamo una domanda alla paladina ATI :perché non si è proceduto al rifacimento delle reti idriche Cittadine in primis e poi in un secondo tempo installare i misuratori????
Perché a Raffadali si è impedito al nostro caro SINDACO di riprendersi le reti temporaneamente ,viste le innumerevoli inadempienze elencate in ordinanza sindacale????
Grazie e buona giornata ai posteri l’ardua sentenza
Come già discusso de visu con l’autore dell’articolo, il signor Petrotto, scrivendo tali corbellerie è incappato nel reato di diffamazione a mezzo stampa. Se fossimo vendicativi e avessimo querelato tutti coloro che in questi anni, sempre dagli stessi ambienti, ci hanno diffamato, oggi saremmo ricchi sfondati. È evidente che vendicativi non lo siamo e che il signor Petrotto è stato mal consigliato da un lato, e non si è premurato di verificare se tali accuse diffamatorie fossero vere o false dall’altro. Essendoci confrontati di persona è emerso che il signor Petrotto non ha assistito alla battaglia per l’approvazione in seno all’ati dell’azienda speciale consortile, condotta dal titano e da pochi altri battendo uno ad uno i consigli comunali della provincia, lo stesso Petrotto essendo assente al pari di chi lo ha mal consigliato non lo sapeva, ma bastava scorrere la pagina Facebook del coordinamento per verificare quanto il Titano sia una delle poche realtà che può stare a testa alta di fronte alla battaglia per l’acqua pubblica, esempio di coerenza e di disinteresse. Chi dice il contrario o è ignorante o è in mala fede. Ma questo il signor Petrotto l’ha capito, ragion per la quale ci accontentiamo della sua ritrattazione a mezzo stampa delle diffamazioni sparse dal suo scritto, sicuri che ne lui, ne nessun altro si lanceranno in facili accuse in futuro, verso le quali non saremo più disposti con tale indulgenza.
Coordinamento titano.