SPERANZA SENZA SPERANZA. ANCORA 10 GIORNI IN ARANCIONE

La Sicilia penalizzata da una scelta insensata del ministro della Sanità Speranza che, pur con una situazione della Sicilia migliore di quasi tutte le Regioni, si è attaccato al dato formale di Rt 1,02 della settimana passata mentre il limite non dovrebbe superare il valore 1.

Una scelta totalmente priva della flessibilità della quale avrebbe bisogno la politica.

Speranza si è comportato come un ragioniere del secolo scorso per il quale contano i numeri e poco importa che la differenza stia in un paio di decimali e che la logica dovrebbe portare a valutare quei numeri in modo diverso.

Se solo volessimo prendere i dati a oggi, la Sicilia ha un tasso di incidenza dei contagi (positivi diviso numero dei tamponi) migliore di quello di 16 regioni italiane delle quali ben 14 sono in zona gialla.

In più la Sicilia, rispetto all’unico dato davvero importante, ovvero il tasso di occupazione delle terapie intensive, ha una situazione migliore di quella di 14 regioni italiane, delle quali ben 12 sono in zona gialla.

Lo stesso tasso di occupazione dei posti Covid in area non critica vede la Sicilia in una situazione migliore di nove regioni italiane di cui 8 in zona gialla.

Come si può vedere agevolmente, solo un rigido burocrate poteva tenere la Sicilia in zona arancione.

Il danno per i nostri commercianti, in particolare ristoratori, alberghi e bar è enorme, ma enorme è anche il danno al turismo siciliano a fronte dell’informazione che arriva in tutto il mondo che l’Italia intera è ormai abbastanza tranquilla sul fronte Covid tranne la Sicilia, la Sardegna e la Val D’Aosta.

Appare evidente che senza una modifica della scelta, la situazione si farà incandescente.

SPERANZA SENZA SPERANZA. ANCORA 10 GIORNI IN ARANCIONE