Incendi, “non ci raccontino favolette”

La Commissione regionale antimafia sulle cause del disastro incendiario in Sicilia, l’intervento di Claudio Fava: “Non ci raccontino favolette”. I dettagli.

La Sicilia è flagellata dal fuoco, come non mai. I danni sono enormi, irreversibili se non dopo parecchi anni. Il presidente della Commissione regionale antimafia, Claudio Fava, ribadisce: “Non ci raccontino favolette: il 98% degli incendi è doloso”. E poi Fava fotografa quanto accade, così: “Le fiamme avanzano. Inesorabili. E distruggono. Trasformano in cenere tutto quello che incontrano davanti. E’ un sistema zoppo quello che doveva preservare e frenare. In un’estate torrida e ventosa, la Sicilia brucia. La Regione sta perdendo patrimoni naturalistici. Alcuni cittadini hanno perso sogni, investimenti, proprietà. Non c’è una regia unica criminale sugli incendi, ci sono diversi mandanti, ma oggi i roghi hanno sostituito le pallottole e sono utilizzati come mezzo per intimidire e conquistare quote di mercato”. In proposito la Commissione Antimafia a Palazzo dei Normanni ha avviato un’inchiesta, e Claudio Fava sottolinea ancora: “Il 98% dei roghi è di natura dolosa. E mettiamole da parte le bizzarrie dei piromani, della distrazione e dell’incuria. Questa è la favoletta che continuano a raccontarci, ma la verità è un’altra. Dietro i roghi ci sono interessi precisi che vanno in varie direzioni”. E poi, addentrandosi più nei dettagli, spiega: “Sicuramente un tassello fondamentale della nostra inchiesta è stata l’audizione all’impianto della Kalat Ambiente a Caltagirone, distrutto da un incendio di matrice dolosa. C’è un’inquietante coincidenza. Proprio quando la Kalat Ambiente aveva un progetto di espansione in provincia di Ragusa e Siracusa, con la possibilità di offrire costi più bassi rispetto a quelli che oggi propone il privato, ecco che accade un rogo che fa a pezzi il loro stabilimento. E’ un’implacabile coincidenza: quando stava per avvenire l’allargamento del loro ambito d’azione, con la possibilità di entrare dove i privati da anni offrono un servizio in oligopolio, accade un incendio che li mette fuori gioco e ridimensiona le loro ambizioni. Insomma, mette all’angolo un pericoloso pretendente del mercato dello smaltimento dei rifiuti”. E poi, Claudio Fava annuncia: “A settembre la Commissione Antimafia continuerà le audizioni. Sono molti i temi caldi che saranno approfonditi: dalla gestione dei forestali, alla macchina della prevenzione anti-incendi. Non si può arrivare il giorno dopo”. Poi, sulla già paventata pista d’indagine sugli interessi relativi all’insediamento dei parchi fotovoltaici, Fava prospetta: “Su questo sentiremo ColDiretti e altri imprenditori. Io penso che ci possa essere la possibilità di pesanti interferenze. La Sicilia ha bisogno di energia pulita ma servono delle norme precise a tutela del territorio, visto che l’isola è a rischio desertificazione, e non si può agire seguendo il capriccio di qualche imprenditore”.

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