Interrogatori dei magistrati Pignatone, Scarpinato e Lo Forte sul dossier mafia-appalti: tra gli anni Ottanta e Novanta i ROS di Palermo si sono interessati del padre del magistrato Pignatone. Mentre a Roma nell’ambito del caso Amara-Palamara, sul nome del fratello si è imbattuto il magistrato Fava al quale è stata scippata l’indagine ed è stato messo sotto inchiesta

Interrogatori dei magistrati Pignatone e Scarpinato al ‘Borsellino quater’, il processo sul depistaggio relativo alla strage di via D’Amelio. Si parla del dossier mafia-appalti. Gli anni sono il 1991 ed il 1992. Al minuto 29 l’avvocato di parte civile della famiglia Borsellino Trizzino riferisce, rivolgendosi al magistrato in pensione Pignatone, che non può far altro che confermare, che il padre, Francesco Pignatone, nella sua qualità di presidente dell’ESPI, una società pubblica della Regione Siciliana, controllava la SIRAP, ovvero la grande impresa che allora ha gestito appalti del valore di mille miliardi delle vecchie lire, di cui il Pignatone figlio si stava occupando a livello processuale. L’ex procuratore di Roma Pignatone, attuale presidente del Tribunale del Vaticano, quando faceva parte del pool antimafia di Palermo, per queste anomalie fu sottoposto ad indagini presso il Tribunale di Caltanissetta. Il reato che gli fu contestato riguardava una presunta fuga di notizie, relativa proprio al processo mafia-appalti, di cui sino a novembre del 1991 egli si è occupato e nell’ambito del quale era stato tirato in ballo suo padre. La sua posizione venne archiviata ma l’indagine nel frattempo gli è stata tolta di mano.
Qualcosa di simile, in tempi più recenti, al Pignatone, gli è capitata anche a Roma, quando il magistrato Fava stava indagando sul caso Amara, l’avvocato dell’ENI, attualmente in carcere e che aveva fatto conferire degli incarichi dall’ENI al fratello dell’allora procuratore di Roma. In questo caso, di concerto con la Procura della Repubblica di Perugia, venne tolta l’inchiesta al sostituto che si era accorto del coinvolgimento nel caso Amara del fratello di Pignatone. Ed anzi, fu lo stesso Fava a finire sotto inchiesta.

Poi, anche a seguito di questa vicenda, scoppiò il caso Palamara. Da ‘Amara a Palamara’, è tra l’altro anche il titolo del libro del giornalista Enzo Basso, pubblicato qualche anno prima che uscisse il libro intervista di Sallusti con l’ex magistrato ed ex presidente dell’Associazone NazionaleMagistrati Luca Palamara ‘Il Sistema’. Sia Basso che Sallusti, ma anche altri giornalisti si sono occupati abbondantemente di storie a volte incredibili che riguardano alcune decine di magistrati di magistrati che hanno  monopolizzato e condizionato pesantemente l’intero ordine giudiziario, CSM (Consiglio Superiore della Magistratura) compreso.

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Interrogatori dei magistrati Pignatone, Scarpinato e Lo Forte sul dossier mafia-appalti