Lettera aperta al Sindaco Dario Nardella: “Signor Sindaco, Lei ha detto «Ospiteremo senza limiti i rifugiati».

Lettera aperta al Sindaco Dario Nardella:

“Signor Sindaco, Lei ha detto «Ospiteremo senza limiti i rifugiati».

Ma è stato il Governo Draghi, del quale il Suo partito, il PD, fa parte, a collaborare alla creazione della 

fabbrica dei rifugiati. Bisogna invertire immediatamente la rotta”

Firenze, 5.3.2022

 
il Popolo della Famiglia di Firenze ha preso nota che ieri, il Sindaco di Firenze Dario Nardella ha dichiarato a “La Nazione”:
Ospiteremo senza limiti i rifugiati. Abbiamo attualmente duemila e trecento ucraini nel nostro territorio metropolitano e siamo in grado di ospitare tutte le persone che servono. Non abbiamo stime perché purtroppo lo sviluppo della guerra è imprevedibile ma siamo pronti a ospitare il numero che è necessario ospitare senza limiti, perché riteniamo che in questi casi non sia logico o realistico porre dei limiti con uno sviluppo che è del tutto imprevedibile.
 

il referente del Popolo della Famiglia per Firenze, Pier Luigi Tossani, ha dunque sollecitamente inviato al Sindaco Nardella una lettera aperta (il cui testo integrale è allegato alla presente), nella quale ha citato il Prof. Franco Cardini, presente in TV alla trasmissione “L’aria che tira” su La7. Cardini, circa le motivazioni profonde dell’intevento bellico deciso da Vladimir Putin in Ucraina, ha osservato (vedi qui, da Il Tempo del 2 marzo 2022):

La verità è che la Nato ha tradito gli impegni
 
Per Cardini non c’è dubbio, i “trattati di Minsk sono stati disattesi” e quindi il presidente russo non ha tutti i torti nel mettere in atto un intervento militare, al netto del fatto “che anche la morte di un solo uomo è una tragedia”.

Per lo storico, l’Occidente ha disatteso l’impegno preso con la Russia “di non allargare ulteriormente a Oriente il raggio d’azione” della Nato, “che significa mettere il territorio russo sotto le possibilità di bombardamento da parte di missili”. E così non è avvenuto, ricorda Cardini che lascia di sasso la conduttrice e gli ospiti, che probabilmente si aspettavano una valutazione diversa da parte dello storico che ha affermato, tra l’altro, che in questi giorni non si è verificato un “massacro” in Ucraina.

Per lo storico, l’Occidente dimentica il recente passato, ossia il conflitto interno tra Kiev e le repubbliche separatiste filorusse che l’Europa, l’Italia e il resto del mondo hanno ignorato fino a oggi. “Da molti mesi l’Ucraina bombarda le regioni del Donbass” ricorda Cardini, “il 15 dicembre la Russia ha consegnato agli Stati Uniti un progetto di trattato per cessare questa situazione e difendere le popolazioni russofone. Carta straccia. “Questa guerra è iniziata nel 2014”, è la dura accusa dello storico”.

Tossani ha ricordato a Nardella anche le parole del Presidente nazionale del Popolo della Famiglia, Mario Adinolfi, il quale, in questo suo post facebook del 3 marzo scorso, ha riportato alcuni dati sulla “fabbrica dei rifugiati”:

“Rapido giro di conti: un milione di ucraini ai confini dell’Europa in sette giorni. Attesi almeno cinque milioni in un mese, da dividere nell’Ue per quota parte. All’Italia tocca il 13%, cioè 650.000 profughi di guerra ucraini da accogliere in un mese. Profughi di guerra attualmente presenti in Italia per le 45 guerre dislocate nel pianeta: 131.000. Sbarchi sulle coste nel 2020: 34.000, raddoppiati rispetto al 2019, tra le proteste. Anche il 2021 ha fatto segnare un raddoppio, attorno ai 70.000 sbarchi e c’è sembrato il tutto faticosamente gestibile. Adesso ne arrivano 650.000 in un mese. Attrezziamoci, sarà un uragano. Anche per questo la guerra va fermata subito e certo non comprando altre armi. Il governo ha invertito le priorità e gli interessi del popolo italiano“.

ed ha quindi concluso:

“Signor Sindaco, constatiamo quindi che non solo sarebbe proibitivo, per l’Italia e in quota per Firenze, accogliere la massa umana che si sta rovesciando sul nostro Paese, e che si aggiunge a quella già pervenuta dalle coste africane, ma anzi aggiungiamo che il tragico epilogo della vicenda orientale, a differenza di quanto Lei afferma, era ampiamente prevedibile, e si è infatti puntualmente verificato.
Le raccomandiamo quindi un atto di realtà, per il quale non sarà mai troppo tardi: richiami immediatamente i vertici del Suo partito, il PD, all’urgenza di invertire la rotta, e portare il Governo Draghi, del quale esso fa parte, non già a inviare irresponsabilmente in Ucraina forniture militari, sulla scorta della politica sciagurata dell’Unione Europea, ma piuttosto a sollecitare il Presidente Volodymyr Zelensky, perché l’Ucraina deponga immediatamente e unilateralmente quelle armi, che non dovrebbero mai essere state prese in mano. Tutto questo, non solo per far chiudere immediatamente la “fabbrica dei rifugiati”, ma soprattutto per evitare un bagno di sangue e la distruzione dell’Ucraina”.