“Ideologia gender: una sfida alla ragione, alla famiglia e alla Chiesa”

Il 20 gennaio p.v. a Vinovo si presenterà nuovamente l’occasione per riflettere su di un segno dei tempi: il tentativo di stravolgere la verità in nome dei cosiddetti diritti civili imponendo, persino ai bambini, fin dai primi anni del percorso scolastico, l’ideologia gender, vale a dire un nuovo stereotipo, quello della transessualità. Alle ore 20.30 in via San Bartolomeo 34, si terrà infatti una conferenza intitolata “Ideologia gender: una sfida alla ragione, alla famiglia e alla Chiesa”: relatore l’ avvocato rotale, don Damiano Cavallaro. Interverranno anche le dottoresse Sabina Marchisio e Giuliana Bocco.

I Vinovesi, ma non solo, hanno già avuto modo alla fine di novembre di essere protagonisti di una proposta in linea con questo fenomeno. Ci riferiamo allo spettacolo, peraltro un vero successo di pubblico, della drag queen che nei panni di Sister tac, capocoro della corale del convento,  nuovamente riuscirà a rendere popolate le messe grazie alla nuova immagine di Chiesa da lui/lei auspicato: il tempio del rock.

Mentre è comprensibile che i più apprezzino il clima colorato e fortemente enfatizzato dello spettacolo, benedetto dal parroco, dal pontefice, e dal sindaco, perché percepiscono solo un generico invito al volersi bene (e chi non sarebbe d’accordo?!) gioendo sull’onda delle emozioni, altri, magari pochi, soprattutto se genitori e nonni, non sono affatto d’accordo che adulti, travestiti con i panni di un genere che non corrisponde al sesso, si presentino nelle scuole ad imbonire i piccoli proponendo loro di sperimentare la libertà di autodeterminarsi nella loro identità biologica. Secondo questa ideologia, ad esempio, a quattro anni un maschietto che voglia fare la principessa deve poter decidere di essere alias, cioè diverso, del genere che decide lui/lei, drag queen in erba, mentre gli altri, a partire dai genitori e dagli insegnanti, dovrebbero ammettere e avvalorare una palese menzogna. Esiste una ricca bibliografia di testi per l’infanzia che pubblicizza questi modelli.

Anche se da anni è in atto il tentativo di minare il primato educativo dei genitori garantito dalla nostra Costituzione e dalla Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo, art. 26 noi non siamo d’accordo. Anche di questo si parlerà a Vinovo la sera del 20 gennaio p.v. Speriamo sia l’occasione per un confronto costruttivo in cui misurare la verità. Risvegliamo la ragione e salveremo il futuro.