La Commissione antimafia a Castelvetrano

Prima tappa fuori da Palazzo dei Normanni: la Commissione Regionale antimafia si riunisce a Castelvetrano.

La prima riunione della Commissione regionale antimafia fuori dal Palazzo dei Normanni, sede dell’Assemblea Regionale, è stata a “casa” (tra virgolette) di Matteo Messina Denaro, a Castelvetrano. Dunque una scelta simbolica, come ha sottolineato il presidente, Antonello Cracolici: “Non a caso siamo qui”. La Commissione, accolta dal sindaco della città natale del boss, Enzo Alfano, ha incontrato il Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, presieduto dal prefetto Filippina Cocuzza, che ha affermato: “Il mio auspicio è quello che ora ci sia un risveglio della società civile, grazie a questi puntelli che le istituzioni mettono. La società civile deve comprendere che non c’è più quell’alone che c’è stato finora”. E il questore di Trapani, Salvatore La Rosa, ha ribadito: “Bisogna mantenere alta l’attenzione, con la speranza che ora ci siano delle risposte soprattutto da parte della politica”. Nel corso del dibattito è stato affrontato anche il tema scottante del rapporto tra borghesia mafiosa e massoneria. E il presidente Cracolici riferisce: “Dalla riunione col Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza è emerso che le Prefetture non conoscerebbero bene il numero delle logge massoniche presenti in tutto il Paese. Come Commissione regionale antimafia approfondiremo la questione, e così anche quella dei beni confiscati e della loro gestione”. E poi Cracolici ha aggiunto: “Se l’arresto di Matteo Messina Denaro ha chiuso una stagione, ora se n’è aperta un’altra, ovvero la ricerca di quella che il procuratore Maurizio De Lucia ha chiamato ‘borghesia mafiosa’, fatta da tante persone sconosciute, capaci di essere classe dirigente sui territori”. La Commissione ha poi incontrato i 25 sindaci della provincia di Trapani. Il sindaco di Campobello di Mazara, Giuseppe Castiglione, è intervenuto così: “La caccia al boss Matteo Messina Denaro, durata 30 anni, può intendersi come una partita. C’è un primo tempo in cui lui ha avuto il favore della latitanza per tutti questi anni ma ora è arrivato il secondo tempo in cui lo Stato sta ribaltando il risultato. I cittadini possono acquisire più fiducia nello Stato quando questo si manifesta con azioni concrete, tangibili. E questo deve avvenire rafforzando anche caserme e commissariati, soprattutto nelle città fortemente inquinate dalla mafia”.

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