Libero Grassi, un uomo Libero ucciso da Cosa nostra

logo

logo

Mafie 

Libero Grassi, un uomo Libero ucciso da Cosa nostra

IL SIMBOLO POCO SEGUITO. Trentadue anni fa a Palermo veniva ammazzato l’imprenditore coraggio. Sulla lotta alle mafie questo Paese sta facendo passi indietro. 

Paolo De Chiara

Paolo De Chiara Aug 29, 2023 03:50

Libero Grassi, un uomo Libero ucciso da Cosa nostra

«Volevo avvertire il nostro ignoto estortore che non siamo disponibili a dare contributi e ci siamo messi sotto la protezione della polizia». (da una lettera pubblicata sul Giornale di Sicilia, 10 gennaio 1991)

«Non sono pazzo. […] Non mi piace pagare. Perché la rinunzia è una rinunzia alla mia dignità di imprenditore, io [così facendo] divido le mie scelte col mafioso»

 

PALERMO, 29 agosto 1991 – Sono passati 32 annida quando dei vigliacchi mafiosi uccisero una persona perbene. Stiamo parlando di Libero Grassi. Lo avete rivisto nel video, nella famosa intervista rilasciata a Samarcanda al collega Michele Santoro. Libero decise di non pagare. Perchè il PIZZO alla mafia non si deve pagare. L’arroganza criminaledeve essere contrastata con la negazione e la denuncia.

Libero verrà ammazzato senza pietà.«L’industriale Libero Grassi, che di recente si era rifiutato di pagare la ”protezione” al racket delle estorsioni – scriverà l’Ansa in quelle drammatiche ore – e non aveva esitato a schierarsi
pubblicamente contro la mafia, è stato assassinato stamattina poco dopo le 7:30 a Palermo. Grassi è stato ucciso con tre colpi di pistola mentre usciva da casa nella centrale via D’Annunzio».

Da un altro dispaccio dell’Ansa dell’epoca: «Gli assassini sono fuggiti subito dopo aver colpito ripetutamente la vittima, raggiunta anche alla testa. Secondo i primi sommari accertamenti, Grassi che aveva 61 anni è morto all’istante. Polizia e carabinieri, che hanno ricevuto le segnalazioni poco dopo l’ agguato, hanno avviato le indagini in direzione dei gruppi mafiosi interessati ai taglieggiamenti.
Titolare di un’ azienda che produce biancheria e capi di abbigliamento, con una quarantina di dipendenti in via Tahon di Revel alle pendici del Monte Pellegrino, Libero Grassi dopo aver denunciato di essere stato gravemente minacciato aveva sostenuto che sarebbe stato preferibile morire piuttosto che pagare, piegandosi al ricatto dei mafiosi».

Oggi, dopo 32 anni (buttati nel cesso), cosa è cambiato in Sicilia? Cosa è cambiato nel Paese “orribilmente” sporco?

Le mafie sono state sconfitte? Il “potere criminale” (politica, finanza, massoneria, colletti (bianchi) sporchi, istituzioni deviate, imprenditoria, politica) è stato sostituito? I legami tra lo sTato e le mafiesono stati spezzati?

In tutti questi anni siamo andati avanti con la retorica nazional-popolare. Sono aumentate le commemoriazioni per ricordare le vittime delle mafie ma nulla è stato fatto per una vera lotta alle mafie.

Diciamolo chiaramente: le mafie fanno comodo ai nostri “notabili”: offrono potere, voti e soldi. I mafiosi sono entrati con i loro soldi sporchi nell’economia legale. E questa intromissione ha fatto e fa ancora comodo ad una economia malata. I mafiosi sono entrati nelle Istituzioni: si fanno eleggere nei consigli comunali, provinciali e regionali. E, soprattutto, in Parlamento. 

Proprio in Sicilia, una terra bellissima e martoriata da questa criminalità para-statale, due mafiosi(condannati definitivamente per concorso esterno in associazione mafiosa) hanno portato avanti la campagna elettorale per due soggetti che presiedono un consiglio comunale e una giunta regionale. 

Questa è l’antimafia di questi anni? 

Dobbiamo ammettere una cocente sconfitta in questo settore. I vari arresti che ogni tanto ci offrono su un piatto d’argento non sono altro che il risultato di una lunga, secolare, Trattativa tra lo sTato e le organizzazioni criminali.

Non esiste la volontà politica di sconfiggerle. 

Noi ci posizioniamo accanto ai tanti Libero Grassi di questo Paese. E proveremo a smascherare i tanti farabutti che hanno costruito una carriera farlocca su un’antimafia di facciata e parolaia

Viva la Legalità e abbasso queste montagne di merda che continuiamo a chiamare mafie.