GLI SCIOGLIMENTI DELLE AMMINISTRAZIONI COMUNALI DI SCICLI E VITTORIA FURONO UN PROGETTO OCCULTO DEL SISTEMA?

SBIRROMAFIA…

Scicli veniva punita perché il suo sindaco si opponeva all’invasione dei fanghi industriali. Dopo un’orchestrata campagna giornalistica (vicina ai petrolieri) il sistema intervenne “a tenaglia”, amministrativa e giudiziaria. Scicli viene commissariata. I fatti processuali del dopo ci hanno dimostrato l’innocenza del dottor Susino, sindaco onesto e perbene, e smascherato il disegno criminoso degli sbirromafiosi, tuttavia rimasti impuniti.

A Vittoria la situazione è diversa, più nebulosa. C’è un consiglio comunale sciolto per infiltrazioni mafiose, ma l’accusa viene sgonfiata dalla recente sentenza di primo grado, in contrasto con la condanna del sindaco per voto di scambio. Di fatto, attorno alle amministrazioni comunali dell’ultimo decennio gravitavano effettivamente dei “mafiosi”, se per definirli così basta la sola etichetta del 416bis. Erano le guardie del corpo di un’agenzia privata assoldata dal comune. Non faceva un bell’effetto la presenza di questi buttafuori nei palazzi comunali o ai cancelli delle fiere, rigorosamente e orgogliosamente pregiudicati. Alcuni si candidarono al Consiglio comunale. Altri, come fossero una speciale categoria protetta, impiegati della nettezza urbana, in violazione delle norme contrattuali che ne proibiscono l’assunzione, uno dei motivi per cui il neosindaco Moscato viene incriminato. Si commissaria la città, per 39 mesi, molto oltre i limiti di legge. Per la città è l’inizio di un periodo cupo, caratterizzato dall’improvvisa e misteriosa emergenza idrica, con conseguenziale affidamento a ditte private forestiere del servizio idrico domiciliare. E quando “Sbirromafia” rileva possibili irregolarità igieniche, le arrivano su Messanger “avvertimenti” in stile mafioso dal titolare della ditta gelese, ingaggiata dai commissari straordinari. Cose ovviamente denunciate, senza però seguito.

Ma è proprio in quel periodo che sorge il deposito di rifiuti speciali “R13” Casmenae Petra, nella già martoriata valle qdel fiume Ippari e accanto ai pozzi che forniscono acqua ai cittadini di Vittoria e di Gela. Una coincidenza: vanno via i commissari e torna l’acqua diretta nelle case.