Di Emilio Tringali. “Molti mi dicono: ma chi te lo fa fare a lottare ed a rischiare la vita per un mondo più giusto? Ed io rispondo: SIAMO IN MISSIONE PER CONTO DI DIO”

‘SIAMO IN MISSIONE PER CONTO DI DIO !’

All’inizio questa era semplicemente la battuta (rubata ai Blues Brothers) di risposta a chi mi chiedeva chi o cosa me lo facesse fare. E questo “fare” significava soprattutto mettersi contro certi poteri forti. Già, chi me lo fa fare?
In principio è una sensazione. Parte da adolescente, quando ti rendi conto che c’è una certa discrepanza tra cosa ti hanno insegnato e la realtà. Una grande ipocrisia. Poi inizi con la politica e l’attivismo sociale, il pacifismo, la lotta per i diritti civili. Ma, alla fine, arrivi alla determinazione che una buona parte dell’umanità è proprio cattiva, è il male. Capisci che non può più trattarsi di problematiche relative a dottrine economiche. Superbia, egoismo, prevaricazione con ogni mezzo. Non ci può essere trattativa con mentalità mafiose. Ma nemmeno porgere “l’altra guancia” del garantismo. Il cristianesimo ci impone la fratellanza, il perdono, l’amore persino verso il nemico. Condivisibile in assoluto. Ma questi sono il male, menti perverse e disumane. Gramigna da ardere. Sono veri demoni, strangolano bambini, massacrano con bombe indistintamente. Si vestono di santi, si insinuano nello Stato e ne corrompono parti importanti, fino ad assumerne il controllo. Combatterli è una missione. Una missione per il bene. Una missione per conto di Dio.

(Emilio Tringali vignettista di Vittoria ed autore del libro SBIRROMAFIA).