Lo strano caso delle ceneri di Pirandello

Insieme a un gruppo di amici universitari, fu Camilleri stesso a interessarsi delle sorti delle ceneri del grande scrittore ed è proprio questa la storia che Camilleri ci racconta, con uno stile irriverente, a tratti comico, spesso sospeso tra realtà e rielaborazione narrativa.

Nel suo racconto, Camilleri ripercorre i primi tentativi con le più alte autorità di Agrigento – il federale fascista prima e il prefetto democratico poi – entrambi finiti in un netto diniego al trasporto, poi la vicenda della cassetta contenente l’urna che, durante il viaggio in treno, viene usata per giocare a tressette dalle ignare vicine di scompartimento…

E ancora l’opposizione dell’allora vescovo di Agrigento – che non vuole che l’anfora con le ceneri attraversi la città perché “la cremazione è vietata” – e il volto stupefatto dell’impresario di pompe funebri che si vede arrivare il giovane Camilleri alla ricerca di una “bara in prestito”.