A niente, – risponde Saramago – prenda le opere letterarie piΓΉ notevoli, quelle occidentali, se vuole, le piΓΉ vicine a noi; prenda quelle che hanno messo il dito nelle piaghe delle miserie umane, quelle che con maggior acume e forza ci hanno avvertiti sul pericolo che rappresenta la nostra presenza umana per il mondo in cui viviamo, prenda le tragedie di Sofocle, la Commedia di Dante, il Don Chisciotte, i drammi e le tragedie di Shakespeare, i romanzi di Kafka, Tolstoi, Dostoievski, Musil, Camus, Sartre, quelle che vuole, e sarΓ dβaccordo con me che nessuna di queste opere β nemmeno tutte loro insieme – sono riuscite a cambiare una virgola nella storia della barbarie umana.
β π½π ππππ, πΊπππππ πΊπππππππ. πΈππππ π πππ, ππππππΜ ππππππ?
β Questo Γ¨ un altro paio di maniche. Sebbene sia vero che la letteratura non Γ¨ mai servita a cambiare il corso della nostra storia, e in questo senso non nutro alcuna speranza nei suoi confronti, a me Γ¨ servita per amare di piΓΉ i miei cani, per essere un miglior vicino di casa, per curare i miei alberi, per non buttare la spazzatura in strada, per amare di piΓΉ mia moglie e i miei amici, per essere meno crudele e invidioso, per capire meglio questa cosa tanto strana che siamo noi uomini.
(Dalla pagina di M.FernΓ‘ndez)