Messina Denaro in video ogni sabato ma non riconosciuto

La Polizia piazzò delle telecamere innanzi all’abitazione di Laura Bonafede, dove Matteo Messina Denaro si è recato ogni sabato a salutarla: ma non è stato riconosciuto.

Matteo Messina Denaro, fino a pochi giorni prima di essere arrestato lo scorso 16 gennaio, è stato più volte registrato dalle telecamere piazzate dalla Polizia innanzi all’abitazione della maestra Laura Bonafede, 56 anni, figlia del defunto boss di Campobello di Mazara, Leonardo, detenuta dallo scorso 13 aprile per favoreggiamento aggravato e procurata inosservanza di pena. Matteo Messina Denaro ogni sabato, sempre allo stesso orario, alle 11, si è recato nella centrale via Roma a salutare la donna, che la Procura di Palermo ritiene essere stata la sua amante. E lo stesso ha ipotizzato la Polizia. Le telecamere infatti sarebbero frutto di tale sospetto. Tuttavia il latitante da oltre 30 anni non è stato riconosciuto. I video sono stati depositati dai magistrati al Tribunale del Riesame che ha confermato l’ordinanza di custodia cautelare in carcere a carico della maestra. In particolare i giudici del Riesame si sono espressi così in riferimento a Laura Bonafede: “La donna si è adoperata in una prolungata assistenza al latitante Matteo Messina Denaro, finalizzata al soddisfacimento delle sue primarie esigenze personali, a non essere localizzato e catturato dalle forze dell’ordine, e a non essere sottoposto alle pene per le quali era stato condannato. Laura Bonafede ha contribuito in modo fattivo al mantenimento in vita della peculiare rete di comunicazione di Matteo Messina Denaro, affidando la consegna dei propri scritti ai ‘tramiti’, ideando ella stessa nuovi nomi in codice con cui fare riferimento a terzi soggetti o servendosi di nomi già pensati dal boss, e distruggendo i messaggi da lui ricevuti a vantaggio dell’ex latitante”. E poi si legge ancora: “Risalirebbe al 1996 l’inizio della relazione tra Laura Bonafede e il boss Matteo Messina Denaro. Solo a partire dal 2007, però, la donna sarebbe stata coinvolta dal capomafia nella gestione dei propri interessi. La convivenza tra i due (e insieme alla coppia viveva anche la figlia della maestra, Martina Gentile, indagata per gli stessi reati della madre) sarebbe stata interrotta nell’aprile del 2015. Da aprile del 2017 la convivenza si sarebbe trasformata in mera frequentazione, poi altrettanto interrotta nel dicembre del 2017 probabilmente a seguito delle perquisizioni disposte dai giudici”. E nell’ordinanza di custodia cautelare in carcere firmata dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Palermo, Alfredo Montalto, si legge: “Laura Bonafede e Matteo Messina Denaro, secondo quanto scritto dalla stessa Bonafede in una lettera trovata dai Carabinieri del Ros, si sono conosciuti nel 1997, quando Matteo Messina Denaro era già latitante insieme al padre Francesco. Entrambi erano protetti da Leonardo Bonafede, il padre di Laura, che aveva ‘concesso’ alla figlia di far visita a Matteo Messina Denaro. In una lettera al boss, Laura Bonafede ha scritto: “26 anni fa ho chiesto di venirvi a trovare e mi è stato concesso. Non c’era motivo di quella visita ma forse si doveva aprire un capitolo e così fu. La vita è strana, fa dei giri incredibili e poi ti porta dove vuole lei. Noi possiamo solo farci trascinare”.

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