Favara, presunta “cresta” sui migranti, prescrizione e non doversi procedere

La sezione penale del Tribunale di Agrigento, presieduta da Wilma Mazzara, ha emesso sentenza di non doversi procedere per intervenuta prescrizione, dopo le ipotesi di reato di falso e truffa, anche di quella di associazione a delinquere nell’ambito dell’inchiesta che ha coinvolto la “Omnia Academy”, un’associazione con sede a Favara che gestisce 15 centri di accoglienza fra le province di Agrigento e Caltanissetta. Si tratta di Francesco Morgante, 56 anni, Anna Maria Nobile, 52 anni, Giovanni Giglia, 60 anni, e Giuseppe Butticè, 60 anni. Più nel dettaglio, avrebbero con frode ottenuto contributi e finanziamenti pubblici per oltre 1 milione e 300mila euro, pari alla somma delle rette giornalmente ottenute per l’accoglienza di migranti fittiziamente presenti nelle varie strutture gestite dall’associazione. Dunque le spese sarebbero state fittiziamente sostenute ed illecitamente fatturate ai danni dei vari Enti locali preposti all’erogazione dei contributi nell’ambito dei progetti “Sprar”, ossia il Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati. Più semplicemente gli indagati avrebbero attestato e presentato la falsa presenza di richiedenti asilo ospiti nei vari centri di accoglienza gestiti dall’associazione, ottenendo quindi il rimborso per spese mai effettuate.