Il Piemonte, come il Veneto, ferma l’avanzata della cultura della morte

La proposta di legge regionale di iniziativa popolare, promossa anche in Piemonte dall’associazione Luca Coscioni, è anticostituzionale. Anche se oltre 11.000 Piemontesi (su 4 milioni e 200.000 residenti) hanno sottoscritto una iniziativa che aprirebbe il dilagare della legittimazione del suicidio assistito, l’amministrazione regionale e, in particolare la Lega, hanno impedito che una forzatura giuridica desse il via alla prassi della cosiddetta “morte volontaria”.
Il Popolo della Famiglia plaude a questi coraggiosi amministratori e rilancia la cultura opposta: quella che tutela i fragili e i deboli, gli anziani e i disabili gravi, quelli che potrebbero essere tentati di sentirsi un peso per se stessi e per gli altri. Noi riteniamo invece che sia urgente e necessario un radicale cambio di direzione. Ai disabili gravi e agli anziani, alle loro famiglie siano garantite le cure e il sostegno economico per fare concretamente fronte alla propria condizione.
 I fondi siano prelevati dal cespite del bilancio dello Stato che prevede l’innalzamento di spesa per armamenti e difesa militare. Questi obiettivi sono contenuti in una proposta di legge di iniziativa popolare “Una firma per la vita- Sostegno alla maternità e ai sofferenti” che in questi mesi, fino al 30 giugno, può essere sottoscritta in tutti i comuni d’Italia.
Sono queste le proposte che la Costituzione legittima e di cui il nostro Paese ha estremo bisogno.