Caso Montante, la raccomandazione del figlio di Schifani per uno sconto al colonnello D’Agata

Per la procura di Caltanissetta, c’era un rapporto stretto fra il colonnello Giuseppe D’Agata, uno dei fedelissimi di Montante oggi agli arresti domiciliari, e l’ex presidente del Senato Renato Schifani, pure lui indagato. Entrambi, sono ritenuti anelli importanti della catena di talpe istituzionali che avrebbe soffiato le indagini sul sistema Montante. Un rapporto così stretto che quando D’Agata decise di comprare una fiammante Bmw avrebbe pensato bene di rivolgersi agli amici. Questa è una storia che ha denunciato alla procura di Palermo l’imprenditore Vincenzo Rappa, a cui poi D’Agata sequestrò il patrimonio come capo centro della Direzione investigativa antimafia di Palermo. L’imprenditore ha raccontato che un giorno si presentarono D’Agata, il figlio di Schifani, Roberto, e il docente universitario Angelo Cuva, per sollecitare un forte sconto sull’acquisto di un’auto. Pure Cuva è indagato a Caltanissetta, perché ritenuto il tramite fra l’ufficiale e l’ex presidente del Senato: secondo la ricostruzione dell’accusa, sarebbe stato il tributarista ad apprendere la notizia dell’indagine Montante da Schifani (che sua volta l’avrebbe appresa dall’ex capo dei servizi segreti Arturo Esposito) e poi a comunicarla a D’Agata.
 

L’inchiesta sul forte sconto imposto alla concessionaria ha fatto scattare nei mesi scorsi un’indagine della procura di Palermo, che ha visto indagato D’Agata per corruzione, ma il fascicolo è stato poi archiviato. Caso chiuso, dunque. Almeno a Palermo. Per i pubblici ministeri di Caltanissetta si tratta invece di una vicenda rilevante, per lo spaccato di relazioni che emerge. Ecco perché ieri mattina il pubblico ministero Maurizio Bonaccorso ha chiesto di acquisire il fascicolo di Palermo agli atti dell’udienza preliminare in corso davanti al gup David Salvucci, che vede imputato D’Agata. Schifani e Cuva hanno invece chiesto di saltare questa fase e di essere giudicati col rito immediato.

Udienza rinviata a lunedì, i 18 imputati dovranno comunicare l’eventuale scelta di riti alternativi. Si va avanti a ritmi serrati, l’udienza preliminare dovrà essere chiusa entro il 14 novembre: se per quella data non arriverà il rinvio a giudizio, Montante verrà scarcerato, per la scadenza dei termini di custodia cautelare.

Fonte Palermo la repubblica