Nei palazzi del potere siciliano: l’imbroglio e la truffa elevati a sistema!

Ecco tutto quello che non vi dicono molti organi di stampa agrigentini riguardo ad un uomo di potere, la cui onorabilità non deve essere minimamente scalfita ed intaccata, malgrado le sue scorribande per così dire imprenditoriali. Stiamo parlando dell’albergatore agrigentino Vincenzo Sinatra, proprietario dell’ hotel della Valle di Agrigento. Vi abbiamo già raccontato di come questo soggetto si è impadronito in maniera illecita, secondo la Procura ed il Tribunale di Agrigento, di 3 mila ed 800 metri quadri di terreno assolutamente inalienabile, ricadente nel parco archeologico di Agrigento, proprio al confine di Villa Genuardi, sede della Sovrintendenza di Agrigento, area dichiarata dall’UNESCO patrimonio dell’Umanità. Vi abbiamo pure edotto riguardo ad una prassi a quanto pare consolidata nella città dei Templi, quella cioè di truffare a man bassa Regione, Stato ed Unione Europea, col beneplacito dei cosiddetti poteri costituiti, TAR e CGA, se serve; grazie a chi ha dimistichezza in queste faccende ed è sempre parecchio affaccendato a produrre possibilmente  fatture false, che so io, magari  di mezzo milione di euro, per ottenerne in cambio due, di milioni di euro, senza rendere conto a nessuno, senza rendicontare nulla. Vi abbiamo pure raccontato di come un funzionario della Regione Sicilia, tale Alessandro Ferrara, dirigente generale dell’Assessorato Regionale alle Attività Produttive, da qualche mese in pensione, obbediva agli ordini delle due donne al servizio di Antonello Montante, Mariella Lo Bello ex vice presidente della Regione Sicilia, Marié per gli amici e Maria Grazia Brandara, e prima ancora di Linda Vancheri, segretaria particolare di Antonello Montante. Marià Grà, la Brandara, come è noto, all’interno del cosiddetto Sistema Montante era un funzionario tuttofare, una specie sbriga faccende, una sorta di ‘mantenuta’ al servizio del potere. Mantenuta anche per la verità  da Nello Musumeci, considerato che malgrado le sue gravissime vicissitudini giudiziarie, malgrado sia stata intercettata quale probabile erogatrice di tangenti elargite ad Antonello Montante, come risulta dagli atti della Procura della Repubblica di Caltanissetta, risulta ancora appunto ‘mantenuta’ dall’attuale presidente della Regione nello stesso posto, a capo cioè  dell’IAS di Priolo, la società a prevalente capitale pubblico, detenuto dalla Regione Sicilia. Per capire di chi e di cosa stiamo parlando vi riportiamo ciò che ha scritto in questi giorni, a tal proposito, il giornalista Mario Barresi, riferendosi in modo particolare alle inchieste giudiziarie che sta conducendo sul Sistema Montante ed oltre  la Procura della Repubblica di Caltanissetta…

‘Fra i fedelissimi di Montante ancora in sella c’è Maria Grazia Brandara, ex commissario dell’Irsap, indagata nella seconda tranche nissena. C’è Brandara, insieme con l’ex assessore Mariella Lo Bello, intercettata in auto, quando l’imputato pronuncia il suo celebre «con le Attività produttive si può fare la terza guerra mondiale». Nonostante le dimissioni dall’Irsap e da commissario a Licata, Brandara un suo “rifugio antiatomico” l’ha mantenuto. Presidente dell’Ias, società partecipata mista che gestisce l’enorme business della depurazione della zona industriale di Siracusa. Ed è in buona compagnia: nel Cda di Ias siede anche Salvatore Pasqualetto. Nisseno, storico leader della Uil, amico di Montante e più volte citato (non indagato) nel fascicolo. Pasqualetto è presidente del famigerato “Tavolo unico di regia per lo sviluppo della legalità”, creatura camerale dell’ex leader in carcere. Nel Cda, autentica enclave post-montantiana, anche Seby Bongiovanni. Vice di Sicindustria Siracusa, secondo la ricostruzione di polizia e pm, attestata dal gip, fu Montante a volerlo lì.”

Per non uscire fuori dal seminato e darvi un’idea del terreno di coltura in cui il seme della corruzione trova terreno fertile e dove il puzzo del compromesso si avverte a decine di chilometri di distanza, ci basta riferirvi quanto contenuto nell’ordinanza,’sapientemente’ smontata, che ha portato all’arresto di colui che possiamo considerare un modello tutto agrigentino di fare impresa. Attenzione, niente in questo caso che segue è penalmente rilevante. La narrazione che segue serve solo a dare la plastica idea di come nella terra di Pirandello si riesce, a umma umma, ad ammogliare tutto quanto; a rendere la sostanza stessa del potere volatile ed eterea: in un soffio tutto quanto vola via, pure la dignità umana! E dire che parliamo di parlamentari, assessori regionali, provveditori scolastici, dirigenti di enti ed uffici provinciali e regionali, di professionisti, etc. etc.  Ciò che di loro resta ben visibile sul terreno del loro sporco gioco e che non si può nascondere  è  il loro sinuoso, contorto, magmatico, mellifluo ed assolutamente clientelare modo di fare! Tutti quanti i vertici della cosiddetta classe dirigente ‘giurgintana’  e non, per la verità, è da sempre che fanno a gara per farsi belli, per trasgredire e, soprattutto per favorire il potente di turno.  Ecco perché da noi il livello, scusate l’espressione, della merda, anche quella istituzionale, sale sempre di più, fino a sommergerci, affogati come siamo tra  liquami fognari ed immondizie culturali di ogni genere. Ciò che per qualcuno è una disgrazia, per altri sembra essere sempre e comunque una fortuna. Ci riferiamo al fatto di  piegare le istituzioni, qualunque istituzione pubblica, ai voleri leciti o illeciti di chi, nell’immaginario collettivo, diventa addirittura un idolo, un modello da seguire… . Quando qualcuno si mostra indolente ed  intemperante rispetto a questo tragicomico andazzo  di esclusiva matrice agrigentina, si va ‘addosso all’untore’, si delegittima, si denigra e si sminuisce qualsivoglia tentativo di arginare questo insopportabile squallore. Uno spaccato di questo  piccolo e lercio mondo antico che si attarda ancora a rimanere abbarbicato alle poltrone di ogni singola sede istituzionale, dando la peggior prova di sé è pienamente raffigurato in un passaggio dell’Ordinanza che ha portato all’arresto di: “SINATRA Vincenzo– che- per tutte le emergenze agli atti può essere definito un “potente” ad Agrigento. Tale aggettivo è la diretta risultante della capacità del SINATRA Vincenzo di operare in Agrigento avvalendosi della conoscenza di uomini della politica, di uffici pubblici, di uomini delle istituzioni di vario tipo, che di fatto distrae dal raggiungimento dei compiti istituzionali cui la P.A. è preposta, e piega al raggiungimento dei suoi fini. Allo scopo va, in primo luogo, rilevato che egli vanta un stretto rapporto di affinità con GALLO AFFLITTO Riccardo, suo genero, già deputato al Parlamento nazionale ed oggi, dal novembre 2017, deputato all’Assemblea Regionale Siciliana, soggetto con cui si relaziona in maniera sistematica, permanente e costante per le sue esigenze di affari, per come le intercettazioni appresso citate dimostreranno. Vanta altri rapporti con Funzionari e Dirigenti territoriali, che egli utilizza ai fini del raggiungimento e soddisfacimento dei suoi interessi personali. Raggiunge uomini della politica, Amministratori, Pubblici Ufficiali, funzionari locali e regionali, Assessori, utilizzando ogni canale utile, all’unico e solo scopo sopra indicato, il tutto nell’ottica di uno scambio di favori che si struttura sul territorio probabilmente anche in maniera più complessa nel perseguimento dell’interesse di pochi a danno dell’interesse generale. In concreto è documentato (intercettazioni di cui al decreto gip 59/16 mod 37, tutte allegate al presente procedimento) che nell’agosto del 2016, il SINATRA ebbe a ricevere un’ordinanza di sgombero del suo albergo Hotel della Valle per il mancato adeguamento della struttura ai sistemi antincendio, circostanza che ne impediva il prosieguo delle attività. Egli, ricevuta tale notifica, emessa dal funzionario comunale Antonio Insalaco, attiva immediatamente un insieme di contatti che dà l’idea della sua capacità invasiva nelle pubbliche funzioni. Compulsa, in primo luogo, il genero GALLO AFFLITTO Riccardo, all’epoca deputato nazionale, che a sua volta, per intervenire sui Vigili del Fuoco che hanno il compito dell’esecuzione dell’ordinanza, freneticamente compulsa il Direttore dell’Ufficio Scolastico Provinciale di Agrigento ZARBO Raffaele, che vanta un ottimo rapporto con il comandante dei Vigili Urbani BURGIO MicheleLo ZARBO, oltre che contattare il BURGIO Michele, da cui riceve ampia assicurazione circa la sistemazione delle cose, interviene anche per accelerare una relazione tecnica da parte dell’Ing. Aldo Messina, necessaria ad ottenere una sospensione dell’ordinanza di sgombero, e ciò fa compulsando la di lui moglie, tale SERMENGHI Maria, a sua volta Preside in un istituto scolastico della Provincia, facendo pesare sulla stessa, quindi, il suo ruolo sovraordinato. Il Direttore dell’Ufficio Scolastico Provinciale si pone, quindi, in questa circostanza, completamente a disposizione del SINATRA. Inoltre, nel contatto di cui al progressivo 12930 del 27.9.2016, GALLO AFFLITTO Riccardo tranquillizza il suocero dicendogli che aveva interessato alla vicenda anche l’Avv. palermitano Gaetano ARMAO, soggetto che comparirà spesso nel novero delle persone che si metteranno a disposizione di SINATRA. La sequela di contatti, tutti allegati agli atti, tra il SINATRA, lo ZARBO, il GALLO AFFLITTO Riccardo, l’Assessore alla Polizia Urbana Franco MICCICHE’, che viene parimenti raggiunto al fine di intervenire su tutti gli organi ed uffici comunali da lui dipendenti, politici ex sindaci di Agrigento, come tale Aldo PIAZZA, ex Sindaco di Agrigento, che mobilita i suoi fedelissimi dentro gli uffici comunali per accelerare le pratiche del SINATRA, come da copia delle intercettazioni in atti, danno il senso dello spiegamento di forze che il SINATRA ha operato al fine di ottenere la sospensione del provvedimento di sgombero del suo albergo. “Ho chiamato l’Assessore MICCICHE’ dice ZARBO” asserendo di avere sollecitato l’invio della revoca dell’ordinanza di sgombero da parte del Funzionario comunale Antonio Insalaco. Il SINATRA insiste con lo ZARBO per accelerare i tempi, poi il MICCICHE chiama il SINATRA in mezzo a tanti vezzeggiativi per annunciargli la missione compiuta:… Ordinanza di revoca già firmata e pubblicata!”, “ciao caro ti voglio bene”. Altro caso plastico in cui il SINATRA interviene con la sua ragnatela di inquinanti amicizie che è decisamente devastante e sommamente indicativa dell’inclinazione dell’indagato a gestire il territorio per commettere reati della stessa specie di quelli per cui si procede  (falso e abuso in atti di ufficio) è la vicenda relativa alle costanti e gravi pressioni esercitate dal SINATRA Vincenzo presso funzionari della Regione, al fine di ottenere l’erogazione di una seconda rata del finanziamento, destinato al settore turistico alberghiero da parte della Cassa Regionale per il Credito alle Imprese artigiane (CRIAS). I fatti attengono ad altra e separata indagine sul SINATRA ed altri Funzionari della Regione. Il presupposto è che il SINATRA ha partecipato ad un bando per la ristrutturazione sia dell’Hotel della Valle che del complesso “Sant’Anna” denominato il giardino della Valle per un investimento di 4.080.000,00 euro per cui ha ottenuto il diritto ad una agevolazione del 50% di detta somma di cui la CRIAS, che gestisce la misura per conto dell’Assessorato alle Attività produttive della Regione Sicilia, ha già erogato €.1.020.000,00, e deve ancora pagare l’ulteriore somma di altri 1.020.000,00 euro pari, appunto, al 50% dell’intero investimento. Il funzionario incaricato dell’istruttoria presso l’Assessorato alle Attività Produttive, tale Gianluca Guida, riscontra delle gravi irregolarità nella documentazione prodotta dalla TAS s.r.l. e propone al Dipartimento Attività Produttive della Regione Siciliana, che gestisce il bando, la revoca del finanziamento, con restituzione da parte della TAS s.r.l. delle somme alla stessa anticipate. Dinanzi a questa prospettiva il SINATRA ha attivato la sua capillare rete di amicizie al fine di intervenire sul predetto funzionario e sul suo superiore il Dirigente Generale delle Attività Produttive della Regione Sicilia FERRARA Alessandro. Il 7.3.2017, progressivo 32163, ARMAO Gaetano (che, come sopra evidenziato, ritorna nei rapporti con il SINATRA) già allertato da questi, riferisce di aver cercato di contattare tale BRANDARA Maria Grazia, soggetto evidentemente vicino all’Assessore Regionale dell’epoca LO BELLO Mariella.

E la storia continua…