Dalle ombre del passato riemerge il progetto del Rigassificatore di Porto Empedocle… in salsa cinese?

Confessiamo che siamo un po’ spaventati. Pensavamo che la follia del rigassificatore di Porto Empedocle fosse stata archiviata. Invece scopriamo che il progetto potrebbe interessare i cinesi. Non è che il Governo nazionale ha chiuso qualche mezzo accordo con la Cina sul rigassificatore a circa un Km d’aria dalla Valle dei Templi di Agrigento e non ci ha detto niente? La mossa di Mareamico di Agrigento

Le parole che accompagnano l’E-mail sono un po’ sinistre:

“Mareamico ha chiesto al Comune di Porto Empedocle, alla Capitaneria di porto, all’ufficio del Demanio marittimo e alla Soprintendenza di Agrigento l’accesso agli atti riguardanti la concessione dell’area destinata all’impianto di rigassificazione di Porto Empedocle. Mareamico vuol sapere se le autorizzazioni rilasciate sono ancora attive, alla luce del nuovo interesse manifestato dai cinesi per il progetto in questione”.

I cinesi vorrebbero fare proprio il folle progetto di un rigassificatore – o meglio, del più grande rigassificatore d’Europa – a Porto Empedocle, a poco più di un km di distanza dalla Valle dei Templi di Agrigento? Pensavamo che questa follia fosse stata archiviata. Invece…

Leggiamo nella lettera di Mareamico di Agrigento:

“Oggetto: Richiesta di accesso agli atti, ai sensi della Legge 241/90, riguardante concessione area impianto di rigassificazione a Porto Empedocle.

Il sottoscritto dr. Claudio Lombardo, nella qualità di Responsabile provinciale dell’associazione ambientalista Mareamico

CHIEDE

ai sensi della legge 241/90 e successive integrazioni e modificazioni, di poter accedere e ricevere in copia, tutta la documentazione, e comunque dei procedimenti autorizzativi o di diniego, relativi alla concessione di area per l’insediamento di un impianto di rigassificazione a Porto Empedocle.
Si precisa che la richiesta in parola è espressa per il perseguimento di interessi diffusi. Si rimane in attesa delle opportune istruzioni per poter, nei tempi prescritti, procedere alla richiesta in questione”.

Ricordiamo che un rigassificatore è un impianto che permette di riportare un gas – in questo caso il metano – dallo stato liquido (GNL) utilizato nel trasporto marittimo allo stato gassoso per il trasporto terrestre e l’utilizzazione finale.

Ricordiamo che chi ha proposto il progetto ha sempre detto che i rigassificatori sono sicuri e che il GPL è “sicurissimo”. Poi, la sera del 22 giugno del 2009, l’Italia è stata sconvolta dall’incidente di Viareggio con danni enormi alla cittadina e alle persone.

Nel treno merci che ha provocato strage, morte, disperazione e distruzione c’era proprio il GPL, il gas che arriva nei rigassificatori trasportato dalle navi metaniere. Il gas liquido che dovrebbe arrivare a Porto Empedocle se la follia di questo progetto vedrà la luce.

La logica è sempre la stessa: la logica del “Sud-spazzatura”: al Sud si possono realizzare tutte le ‘schifezze’ che in altre parti d’Italia non si realizzano: l’acciaieria inquinante dell’ILVA a Taranto, le raffinerie di petrolio a Priolo, Melilli ed Augusta e, adesso, il rigassificatore a Porto Empedocle!

Ma questo non fermò l’allora Governo regionale di Raffaele Lombardo, che diede il via al progetto per il rigassificatore di Porto Empedocle.

Allora Gaetano Armao era assessore del Governo Lombardo. E oggi è assessore del Governo di Nello Musumeci.

Prima del 2009 il Movimento per l’Autonomia di Raffaele Lombardo si era dichiarato contrario al rigassificatore di Porto Empedocle. Poi, una volta arrivato al Governo, Lombardo cambiò idea.

Ora arriva questa richiesta di accesso agli atti. Forse il Governo nazionale di Giuseppe Conte e il Governo regionale di Nello Musumeci dovrebebro dire come stanno le cose.

Hanno intenzione di andare avanti sul progetto del rigassificatore sul quale, lo ricordiamo, ci sono indagini della magistratura?

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