Sicilia, tutti liberi dal racket

L’associazione antiracket e antiusura “Liberi tutti”, nata a Barcellona nell’aprile del 2010 sin dalla sua costituzione, e ancora oggi, si è mossa lungo tre direttrici.
Tutela e sostegno verso chi decide di ribellarsi al pizzo, e conseguente sensibilizzazione degli imprenditori a denunciare fatti estorsivi. Diffusione della cultura della legalità, specie tra i giovani, perché tale approccio è fondamentale per la lotta al racket. Onorare la memoria delle vittime di mafia, concretizzando azioni, ad ogni livello, miranti  ad una diffusione capillare della giustizia.
In una società, quale quella barcellonese, sarebbe stato impensabile dare vita ad una associazione con simili caratteristiche, ospitata in una sede confiscata alla Mafia.
Eppure, la presenza di questo gruppo di coraggiosi imprenditori, ha superato quella fitta zona d’ombra che era rappresentata dal silenzio, dalla paura delle ritorsioni, anche pesanti, che aveva caratterizzato il clima che si respirava in questa città. Sono così venuti fuori i volti, le voci di chi si è schierato contro il potere mafioso, con il preciso scopo di far ascoltare la propria voce affinché si esprimessero netto contrasto e dissenso, all’interno di una società piegata dalla violenza.
E allora si è scelto di non restare in silenzio, tanto che la sua costituzione e relativo periodo di incubazione sono stati preceduti da un’imponente manifestazione antimafia tenutasi nell’aprile del 2009 dove un corteo di oltre 2000 persone, con alla testa il Prefetto e il Vescovo, è sfilato per le vie della città illuminando con le proprie fiaccole un percorso che aveva già un significato ben preciso, inequivocabile: oggi si vuole dare luce e spessore ad un nuovo inizio di crescita deciso, duro e faticoso in cui, però, il peso delle ingiustizie si accompagna al sentimento di un forte riscatto e ad una presa di coscienza di sé, della propria storia, della propria memoria. Da quel momento, si è cominciato a lavorare assieme alle istituzioni, a volte rappresentate ai livelli più alti.
Nel gennaio del 2013, all’indomani di omicidi eccellenti, in un vertice straordinario nella Procura di Barcellona Pozzo di Gotto, con la presenza del Presidente della Crimm (Commissione Europea Parlamentare Antimafia), on. Sonia Alfano, assieme a Guardia di Finanza, DDA di Messina, Carabinieri e Polizia, parte il percorso di rafforzamento dei rapporti di collaborazione e di cooperazione tra i tanti ordini chiamati ad occuparsi del problema legato alla presenza, nel tessuto sociale della città, di un fenomeno mafioso piuttosto importante.
L’Associazione “Liberi Tutti” ha sostenuto le denunce di imprenditori del territorio e si è costituita parte civile nei processi che si sono avviati in questa direzione per contrastare le attività mafiose  che negli ultimi anni si sono trasformate, rendendosi difficilmente inquadrabili nelle vecchie categorie che costituivano le principali minacce all’imprenditoria.
L’Associazione “Liberi Tutti” nel 2016 esce dalla FAI, insieme ad altre 11 associazioni antiracket siciliane non condividendo più la linea d’azione delle federazione e, insieme a queste ultime, intenzionate ad innovare la tradizionale attività antiracket, nel febbraio del 2017 da vita alla “RETE NOMAFIE” la quale, oltre a monitorare estorsioni ed usura e ad incrementare la pratica di un consumo
critico, si è impegnata a:
Coinvolgere in progetti solidali i consumatori e gli imprenditori che non pagano il pizzo;
Promuove e sostenere i produttori antiracket;
Creare reti di imprese capaci di liberare dall’ingerenza della mafia pezzi importanti di mercato;
Collaborare con le istituzioni nella gestione dei beni sequestrati e confiscati;
Intensificare la lotta alla corruzione, coinvolgendo il mondo delle professioni.
Per evitare tentazioni verticistiche tutte le associazioni aderenti, consapevoli della condivisione di un disegno comune, si muovono in totale autonomia per quanto riguarda l’attività sul proprio territorio, salvaguardando la diversa specificità che caratterizza le diverse esperienze territoriali le quali vengono considerate una grande ricchezza da mettere in comune. Nella fattispecie ha chiesto al Comune che venisse costituito un osservatorio sul fenomeno mafioso locale con l’intento di predisporre le difese necessarie, tempestive per arginare sul nascere ogni tentativo di sopruso. Inoltre, l’Associazione partecipa e promuove numerose iniziative a difesa della legalità, anche coinvolgendo le scuole cittadine di ogni ordine e grado.

http://mafie.blogautore.repubblica.it/