26 aprile 1986 , il disastro nucleare di Chernobyl e i danni gravissimi all’ambiente italiano mai riconosciuti dall’ex URSS comunista

Chernobyl, 33 anni fa il disastro che scosse il mondo Il 26 aprile 1986, il reattore numero quattro della centrale di Chernobyl esplose il reattore bruciò per 10 giorni, inquinando l’aria di tre quarti d’Europa, le radiazioni emesse furono 100 volte superiori a quelle sprigionate dalle bombe di Hiroshima e Nagasaki. Quasi 350.000 persone furono evacuate mentre circa 600.000 cittadini sovietici furono inviati per cementare il reattore, con quasi nessun tipo di protezione. Ancora oggi vengono ricordati i liquidatori che svolsero questo mortale compito, Fiori e candele vengono deposte ogni anno per ricordare questi eroi. Le particelle radioattive arrivarono anche in Italia . Anche i siciliani furono costretti a buttare derrate alimentari che risultarono inquinate. Le radiazioni si spostarono con le correnti atmosferiche e arrivarono anche nel sud Italia. I danni di quelle radiazioni sono ancora da calcolare. L’Unione Sovietica, gestita dai comunisti del Pcus non volle mai ammettere i danni arrecati all’Italia.