Governo, Di Maio: «No modifiche al dl sicurezza, nostri punti nel programma o il voto».

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Al via la seconda giornata di colloqui per Giuseppe Conte, premier incaricato dal presidente Mattarella. Ieri Conte ha parlato a lungo con i presidenti di Senato e Camera e iniziato a tambur battente a Montecitorio le consultazioni per il Conte bis (o Conte 2, come preferisce lo si chiami il Pd). Questa mattina è la volta dell’incontro con la delegazione della Lega, a Montecitorio. A colloquio nella sala dei Busti non c’é il segretario Matteo Salvinima i sottosegretari uscenti Lucia Borgonzoni e Claudio Durigon. Conte ha incontrato anche la delegazione di Fratelli d’Italia composta dai due capigruppo, Luca Ciriani e Tommaso Foti. Ma oggi sarà anche la giornata dei due partiti che compongono la nuova coalizione di governo, M5S e Pd.

Di Maio, nostri punti in programma o meglio voto. «Se entreranno i nostri punti nel programma di governo si potrà partire altrimenti meglio il voto». Se entreranno i nostri punti nel programma di governo si potrà partire altrimenti meglio il voto». Lo ha detto il leader del M5s Luigi Di Maio al termine dei colloqui con Conte.

Modifiche ai decreti Sicurezza. «Riteniamo non abbia alcun senso parlare di modifiche ai decreti Sicurezza, vanno assolutamente tenute in considerazione le autorevoli osservazioni del Capo dello Stato ma senza volerne rivedere la ratio nè le linee di principio. Se entreranno i nostri punti nel programma di governo si potrà partire altrimenti meglio il voto».

Protezione ambiente non è uno slogan. «Ambiente non è uno slogan o un like ai post di Greta Thunberg. Se vogliamo parlare di ambiente allora chiudiamo le centrali a carbone entro il 2025. Vogliamo che non si realizzino nuovo inceneritori e che si chiudano quelli esistenti e chi si fermino le trivellazioni petrolifere nel nostro splendido mare» ha detto Di Maio che poi ha continuato: «Per rifiuti noi intendiamo puntare su una riduzione all’origine e vogliano una legge contro l’obsolescenza programmata» .

Revoca alle concessioni autostradali. «Avevamo pronto il decreto per iniziare la revoca delle concessioni autostradali e va fatta. Un governo ha senso solo se si approva una seria legge sul conflitto di interessi».

Fonte: Messaggero