Immigrazione – Il doppio inganno

È incredibile come il popolo italiano ami lasciarsi prendere per i fondelli dai propri rappresentanti politici, sostenendo ora gli uni, ora gli altri, secondo le emozioni che è in grado di suscitare la più becera propaganda dei leader di partito.

Correva l’anno 2002, quando il governo Berlusconi varava la legge Bossi-Fini, che avrebbe dovuto porre fine al problema dell’immigrazione sregolata, avviando procedure restrittive che prevedevano, tra le altre cose, le espulsioni con accompagnamento alla frontiera, l’inasprimento delle pene per i trafficanti e l’uso delle navi della Marina Militare per contrastare il traffico di clandestini.

Non era la prima volta che il governo italiano si trovava a fronteggiare il fenomeno di un’immigrazione di massa, visto che già nel 1997, il governo Prodi, di centrosinistra, dopo aver preso accordi con il governo albanese, mise in atto un blocco navale per far fronte all’esodo di migliaia di albanesi in fuga da un paese sconvolto da una guerra civile.

Durante le operazioni di respingimento di una delle tante carrette del mare, spesso utilizzate da trafficanti che non esitavano a sparare con i loro kalashnikov contro le nostre Forze dell’Ordine e le nostre Forze Armate, nel Canale di Otranto avvenne una collisione che fece molto discutere e diede anche luogo a procedimenti di carattere penale e civile.

La Sibilla della Marina Militare, entrò in collisione con la Kataer I Rades, una piccola imbarcazione  progettata per 9 membri d’equipaggio, con a bordo circa 140 persone. I morti accertati furono oltre 80, 34 i superstiti, dispersi tutti gli altri.

La tragedia, diede luogo a reazioni politiche di condanna. A piangere per chi sperava di poter venire in Italia a vivere e lavorare, Silvio Berlusconi, il cui governo qualche anno dopo avrebbe varato la Bossi-Fini.

Ma non fu solo la Bossi-Fini il “fiore all’occhiello” dei governi Berlusconi nel contrasto – o pseudo tale – al fenomeno dell’immigrazione. L’apoteosi del centrodestra, in materia di immigrazione, la si ebbe con la legge 94 del 2 luglio 2009, con il reato contravvenzionale di ingresso e soggiorno illegale nel territorio dello Stato. Un reato molto discusso che ebbe come risultato soltanto quello di intasare l’attività giudiziaria delle procure e dei tribunali competenti per territorio.

La legge, prevede infatti l’obbligo dell’esercizio dell’azione penale, poiché procedibile d’ufficio, non consentendo né il fermo, né l’arresto del reo, prevedendo come pena un’ammenda da 5 000 a 10 000 euro.

Un’autentica manna dal cielo per tanti avvocati che hanno difeso gli imputati a spese degli italiani (con il gratuito patrocinio) che sarebbero poi stati condannati a un’ammenda che nessuno avrebbe pagato.

Una maledizione per l’intero sistema giudiziario impegnato in decine di migliaia di inutili processi… (e poi ci lamentiamo dei lunghi tempi della giustizia…)

Nel frattempo, un centrosinistra, che di sinistra non ha nulla e neppure di centro (non si capisce infatti cosa sia) in un gioco delle parti che spinge gli italiani a dividersi in tifoserie, parteggiava in favore di quell’immigrazione incontrollata che avrebbe fatto gli interessi – a volte criminali – di pochi, a discapito di quegli stessi migranti che sarebbero diventati i nemici del popolo italiano, grazie a un’altra scellerata politica tutta propaganda, proclami e distintivo che non avrebbe portato ad alcun risultato, se non quello di ingenerare un odio i cui sviluppi, purtroppo, leggiamo nelle cronache dei giornali.

Una politica tutta propaganda, proclami e distintivo, della quale gli italiani si sarebbero dovuti accorgere fin da subito, se anziché dividersi in tifoserie da stadio si fossero appena documentati su quanto accadeva.

Invece no. Un’Italia che segue il proprio Messia, quello buono di sinistra che ha aperto in maniera acritica a chiunque, salvo poi permettere le speculazioni criminali delle quali sappiamo sulla pelle di tanti poveri disgraziati, o quello di destra, che fra un proclama e un altro lasciava andare le cose per come andavano senza neppure provare a cambiare i giochi. Troppo facile additare quella Lega, oggi di Salvini, che accusava la sinistra di non aver fatto nulla per evitare l’immigrazione incontrollata (e aveva ragione a muovere le accuse) salvo poi non essere neppure presente in Europa in tutte quelle circostanze in cui si sarebbe dovuto discutere della distribuzione dei migranti fra tutti i paesi membri della Comunità Europea.

Del resto, risolto il problema, si sarebbe perso il cavallo di battaglia che tanti voti portava, e porta, ad alcuni partiti politici.

Ma v’è di più, proprio nel mese di agosto del 2009, mentre in Italia entrava in vigore la legge 94 del 2 luglio 2009, che prevedeva l’aberrante “reato di clandestinità”, varata dal governo Berlusconi, che tante soddisfazioni (in termini elettorali) dava alla Lega, l’allora presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, dalla tv satellitare Nessma invitava i tunisini a venire in Italia, promettendo loro casa, lavoro e benessere. E la Lega? Faceva finta di non vedere, del resto a nessuno interessava arginare un fenomeno che nel tempo sarebbe stato utilizzato per raccattare i voti di un popolo che ama lasciarsi prendere per i fondelli dal primo predicatore di turno. Che si tratti della sindrome di Stoccolma in taglio politico?

“Venghino, signori, venghino, è arrivato il circo” ma i veri pagliacci, siete voi, che pagate al botteghino pur di dare spettacolo con il vostro tifo sperticato in favore del doppio inganno che, tanto il centrosinistra, quanto il centrodestra, hanno realizzato in danno degli italiani e degli stessi migranti.

Tra saltimbanchi, musici, pagliacci e cantastorie, lo spettacolo continua…

Gian J. Morici