Mafia: quelle dichiarazioni sul voto comprato dai mafiosi che inguaiano Ruggirello e altri politici

Non solo favori, anche mazzette per comprare voti mafiosi: nuovi elementi contro l’ex Pd Ruggirello

Cusenza, che non è un collaboratore di giustizia ma un semplice dichiarante, ha fatto innanzitutto i nomi dell’ex deputato regionale Paolo Ruggirello e di Ivana Inferrera. Su di loro Cosa Nostra avrebbe convogliato il consenso alle Regionali del 2017. Erano rispettivamente candidati per il Pd e per l’Udc. Entrambi non furono eletti. Inferrera è stata direttrice del museo della preistoria e nel 2013 assessore alle Strategie di sviluppo, alle politiche sociali e al Turismo del Comune di Trapani.

Le Regionali del 2017 non sono le uniche elezioni su cui indagano i carabinieri del Nucleo investigativo di Trapani, coordinati dal procuratore aggiunto Paolo Guido e dai sostituti Claudio Camilleri e Gianluca De Leo. Lo spunto è arrivato dalle parole di Cusenza: “In passato sono sempre stato impegnato in diverse consultazioni elettorali nel territorio trapanese, acquisendo una vasta rete di conoscenze personali. Ricordo che Pietro Virga mi confidò di avere stretto un accordo elettorale con D’Aguanno Antonino, coniuge della Inferrera”.

Non solo favori e assunzioni: l’ex esponente del Partito

democratico, Paolo Ruggirello, ora in carcere con l’accusa di associazione mafiosa, avrebbe anche consegnato una mazzetta da 20mila euro ai figli del boss di Trapani per comprare dei voti alle elezioni regionali del 2017. Ruggirello era stato arrestato lo scorso marzo in un’operazione che aveva coinvolto altre 24 persone.
Emergono nuovi elementi nelle indagini che hanno coinvolto lo scorso marzo l’ex deputato del Partito democratico Paolo Ruggirello. La procura di Palermo ha mosso nuove accuse a Ruggirello per cui, per ottenere più voti alle Regionali del 2017 non avrebbe solo scambiato assunzioni e favori, ma avrebbe anche consegnato una mazzetta da 20mila euro ai figli del boss di Trapani, Vincenzo Virga. Ruggirello era finito in carcere insieme ad altre 24 persone, ritenute affiliate agli ambienti di Cosa Nostra trapanese.

I nuovi elementi sono il frutto delle dichiarazioni di un altro fra gli indagati, il quale ha raccontato ai pm di aver visto un incontro fra Ruggirello e Francesco e Pietro Virga, i quali sono stati anche loro arrestati. Come racconta Repubblica, Ruggirello si trova ancora in carcere dietro l’accusa di associazione mafiosa. Nel capo di imputazione si legge che l’ex esponente dem, “ha preso parte all’associazione Cosa nostra quale politico destinatario delle preferenze elettorali fatte confluire da esponenti di detta associazione, fornendo un concreto e specifico contributo per garantire gli interessi del sodalizio mafioso, cui metteva a disposizione l’influenza e il potere derivanti anche dalla sua posizione di deputato regionale dell’Assemblea regionale”.

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