Le regole di sicurezza violate

Un terzo punto, discutibile sul piano delle regole di condotta di una scorta, è la scelta di far scendere Giuseppe Antoci dall’auto blindata e di trasbordarlo sul SUV nero del vicequestore aggiunto Manganaro, distante più di 20 metri dalla Thesis, pur sapendo che gli aggressori potevano essere ancora nei dintorni e intenzionati a portare a termine l’attentato, e che la blindatura della Lancia era l’unico riparo certo per la personalità scortata. Perché questa scelta? È la domanda che la Commissione ha rivolto ai due agenti della scorta, Proto e Santostefano, al vicequestore aggiunto Manganaro e al questore pro tempore Cucchiara.

FAVA, Presidente della Commissione. Di fronte un attacco convenzionale non è un po’ rischioso uscire dalla blindata?
PROTO: In quel momento la cosa più importante è tenere la persona e capire…
FAVA, Presidente della Commissione. Ma la persona si tiene più al sicuro con gli sportelli chiusi e voi dentro, no?
PROTO: Sì, sono momenti in cui salta tutto e ci si affida all’istinto.
FAVA, Presidente della Commissione. Chi decide che Antoci debba lasciare la blindata e salire sull’auto del commissario Manganaro?
PROTO: La decisione non la so, non l’ascolto nemmeno perché sono da un’altra parte… Sento solo: “andiamo via, andiamo via” e portano Antoci sull’altra macchina…

GALVANO, Componente Commissione: Il dubbio sta in questo: istinto oppure razionalità? Nel senso che il protocollo si segue o non si segue? Si segue in alcuni momenti o non si segue in alcuni momenti?
PROTO: Il discorso che ho detto… in quel momento, ecco, salta tutto…. Se lei ha una necessità di andare via da un posto per una qualsiasi situazione, penso che anziché andare a vedere tutte le freccette se vede una porta…
GALVANO, Componente Commissione: Lasciando stare quella che è una distinzione tra razionalità e istinto… lei ritiene che sia stato seguito tutto in maniera eccelsa affinché fosse tutelata la sicurezza del dottor Antoci?
PROTO: Per ritornare alle sue parole, la maniera eccelsa, poi è il risultato… il risultato qual è in quel caso? Portare e tenere al sicuro la personalità…
GALVANO, Componente Commissione: il risultato io ritengo che sia una cosa, il fatto di avere eseguito un protocollo è un’altra di cosa, presumo…
PROTO: purtroppo penso che mi capiate, su determinate cose non posso, diciamo, esternare…
Dello stesso tenore le dichiarazioni rese da Proto ai PM1:

P.M. DI GIORGIO: Ma lei ha provato a vedere se funzionava la macchina? La macchina blindata ovviamente.
ASS. PROTO: Stavo entrando, quando dice: “No girate quella, facciamo prima”, “Giriamo quella e facciamo prima”.
P.M. DI GIORGIO: Manganaro lo dice?
ASS. PROTO: Manganaro o Santostefano, non lo so. Però Santostefano mi ricordo che prende la persona dalla macchina, apre lo sportello…
(…)
SANTOSTEFANO: Il dottore Manganaro ce l’avevo a fianco e mi ha detto: “dobbiamo portarci via il presidente!”. Gli ho detto: “sì, però non con questa macchina perché è stata colpita”. io non so che danni può avere, se hanno colpito la tanica o qualche altra cosa praticamente uno rischia di saltare in aria. Questo è il motivo per cui l’abbiamo tolto da quella macchina.
(…)
MANGANARO: Quando ci immettiamo su questa parte [rettilineo] con i fari della macchina… riusciamo per qualche frazione di secondo ad intravedere… per me due o tre persone… poi la terza persona probabilmente l’ho confusa con un segnale stradale… quindi non vedo nessuna fiammata, sento i colpi… io comincio a sparare colpi dalla macchina…
FAVA, Presidente della Commissione. Perché comincia a sparare colpi dalla macchina?
MANGANARO: Sono istinti di reazione.
FAVA, Presidente della Commissione. Istinti di reazione perché immagina che ci siano stati…
MANGANARO: Eh, li ho visti! Io in una frazione di secondo ho visto due o tre persone armate di fucili in mimetica.
FAVA, Presidente della Commissione. Ha visto anche il fucile?
MANGANARO: Ho visto anche i fucili.
FAVA, Presidente della Commissione. Ma a che distanza erano da lei, mi scusi?
MANGANARO: Non lo so… saranno stati trenta metri… quaranta metri… non ho idea, però dalla ricostruzione lo potete vedere…
FAVA, Presidente della Commissione. …e lei riesce a distinguere persino le tute mimetiche?
MANGANARO: Sì, sì, sì…  sparo non so quanti colpi… e gli altri li sparo quando scendo dalla macchina… io poi mi avvicino dietro la macchina perché finisco i colpi… scendono Santostefano e Proto e sparano anche loro in direzione del bosco…
FAVA, Presidente della Commissione. E poi?
MANGANARO: Una volta che scendono Proto e Santostefano gli dico “mettiamo il presidente in salvo” e Santostefano mi dice “usiamo la sua macchina perché la nostra è colpita”
FAVA, Presidente della Commissione. Chi è che decide di usare la sua auto?
MANGANARO: Santostefano!
FAVA, Presidente della Commissione. Perché non avete provato a vedere se l’auto era marciante?
MANGANARO: No, valutazione che non ho fatto. L’hanno fatta loro della scorta…
FAVA, Presidente della Commissione. E’ Santostefano che, in sostanza, insiste per andare via lasciando la blindata.
MANGANARO: credo di sì, però ripeto… non ho contezza o meno…
FAVA, Presidente della Commissione. ma lei non gli ha chiesto “perché non prendiamo la blindata”?
MANGANARO: no presidente, mezzo secondo… che chiedevo… in quel momento l’importante è salvare la vita.
(…)
FAVA, Presidente della Commissione. Una delle regole principali di questi protocolli è che lo scortato non debba mai scendere da un’auto blindata. Come si spiega, o se glielo spiegò il dottor Manganaro, che invece il dottor Antoci sia stato prelevato dall’auto blindata, caricato su un’auto non blindata e portato fino a questo ricovero della guardia forestale?
CUCCHIARA: Io credo sia stata una scelta derivata dal panico che è subentrato negli operatori: una mancanza di lucidità.

 

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