La Sicilia nell’inferno rifiuti, da Crocetta a Musumeci l’errata scelta delle costosissime discariche private e sotto inchiesta dal 2012

Discariche, la vicenda della discarica di Siculiana della famiglia Catanzaro vicina a Montante, e la Oikos di Catania ,finita nel mirino della commissione antimafia  di Fava ,dimostra la “superficialità”, per   usare un’eufemismo , della gestione dei rifiuti in Sicilia

Rifiuti, Fava a Musumeci: “Riveda subito l’autorizzazione data all’Oikos e tolga la Brandara dall’Ias”

Sono state depositate alla fine di dicembre le motivazioni alla sentenza che dopo anni di processo condanna limprenditore Domenico Proto e il funzionario della Regione Gianfranco Cannova rispettivamente a 6 anni e 9 anni di reclusione. Mazzette e regali per ottenere (e mantenere) le autorizzazioni necessarie per tenere in attività le discariche di Tiritì e Valanghe d’Inverno della Oikos

Il periodo sotto processo va dal luglio 2008 al novembre 2013 e c’è di tutto, compresa l’offerta di prestazioni sessuali a pagamento con spese a carico del Proto.Le mazzette in contanti raggiungono un totale di 47.000 euro, ma ci sono anche i viaggi a Rimini e a Bologna, 15.000 euro di soggiorni a Taormina presso l’Hotel Capo Taormina.Per non parlare di quelli alla Baia Verde, che dal luglio 2008 al maggio 2012 raggiungo la somma di oltre 35.000 euro.Soggiorni che Cannova fa con la moglie: “Quest’anno ce lo facciamo un fine settimana? A spese di Mimmo…” (Domenico Proto, ndr) chiede la moglie Valeria A Gianfranco Cannova in una delle ultime conversazioni intercettate e riportate a motivazione della condanna all’interno della sentenza.

La OiKos di Catania aveva messo nei guai anche Crocetta ed è sotto processo per altri fatti

La procura di Catania aveva indagato per autorizzazioni illecite e altri reati già dal 2016 , la società catanese che ha gestito fatturati milionari e per anni, anche per le emergenze dei rifiuti

La Sicilia immersa nell’inferno rifiuti, una storia che sembra non avere fine e i siciliani sembrano non avere tregua. Anni di imbrogli e di mala gestione che stanno pagando solo i siciliani

L’Oikos discarica di Catania finisce sotto inchiesta già nel 2016

L’ex governatore della Sicilia, Rosario Crocetta, risultarà coinvolto in due inchieste sulla gestione di discariche per rifiuti dalla Procura di Catania. I pm, scrisse il quotidiano La Sicilia, chiesero il suo rinvio a giudizio per traffico illecito di rifiuti per le autorizzazioni che firmò nel 2016 per gli impianti della Cisma Ambiente di Melilli (Siracusa).

L’ex presidente della Regione risulterà indagato per lo stesso reato in un’inchiesta, ancora aperta, sui due impianti della Oikos fra Motta Sant’Anastasia e Misterbianco: le discariche di Tiritì e Valanghe d’Inverno.

 

“L’ex presidente della Regione si difese tramite il suo avvocato, Vincenzo Lo Re – dicendo:-di aver firmato le ordinanze dopo aver ricevuto dettagliate relazioni tecniche e anche l’autorizzazione da parte dell’Asp. Continuiamo a essere certi dell’estraneità di Crocetta a ogni accusa”.Nell’ inchiesta sulla Oikos ci sono stati 12 indagati e nonostante tutto anche con il Governo Musumeci  con l’Oikos ha continuato il suo lavoro.Dopo una prima consulenza ‘non partecipata’ e una richiesta di proroga degli indagini, la Procura con  una nuova perizia a esperti non siciliani sulle discariche aveva chiesto nel novembre del 2018 il rinvio a giudizio per Crocetta e gli altri indagati.Nel mirino dei pm della Procura le autorizzazioni alla Cisma di Melilli nell’emergenza 2016 e la gestione delle due discariche etnee della Oikos

A conclusione dei riscontri dei carabinieri del Noe di Catania, la Procura guidata da Carmelo Zuccaro (indagini del sostituto Giuseppe Sturiale e dell’aggiunto Carmelo Petralia) si convinsero dell’esistenza di  un sistema di «abusiva gestione di ingenti quantitativi di rifiuti solidi urbani». E anche i soldi che trascina con sé, assieme alla puzza. Sporchi, maledetti e subito: è infatti pari a 3.626.727,30 euro l’importo fatturato da Cisma Ambiente per raccogliere e smaltire i rifiuti (circa 34mila tonnellate, da fine luglio 2016 a marzo 2017) provenienti dal Siracusano, ma anche dal Palermitano e trapanese. Incassando gran parte del credito: 2.845.033,30 euro.

Oltre all’ex presidente Crocetta, fra i 12 finiti nell’inchiesta ci sono, l’ex direttore generale del dipartimento rifiuti Maurizio Pirillo , il funzionario regionale Maurizio Verace (già coinvolto in altre inchieste su munnizza&corruzione) e il capo dell’ufficio tecnico del Comune di Melilli Salvatore Salafia che avrebbe dato parere positivo al progetto. Coinvolti anche gli ex vertici della Cisma (oggi in amministrazione giudiziaria) Antonino e Carmelo Paratore, arrestati nel 2017 nell’operazione “Piramidi” perché al vertice di un «sistema perverso di connivenza e affari tra imprese controllate da Cosa nostra e funzionari infedeli della pubblica amministrazione». Richiesta di rinvio a giudizio anche per l’allora direttrice della società Agata Di Stefano e per il dipendente Davide Galfo; nella lista degli accusati anche i professionisti incaricati da Cisma di effettuare le consulenze: Giorgio Bonuso, direttore dei lavori, e Giuseppe Puleo, entrambi per conto della società Iia srl incaricata da Cisma di redigere i progetti; Fabio Nicita, consulente per la relazione geologica; Salvatore Maria Zaccaro, consulente per l’analisi di rischio.

Per tutti il reato ipotizzato è traffico illecito di rifiuti in concorso, di competenza distrettuale della Procura di Catania. Per i Paratore, Crocetta e i funzionari della Regione è scattata anche la contestazione di abuso d’ufficio. Il reato di falso è contestato ai Paratore, a Pirillo e a tutti i consulenti. Perchè Il piano rifiuti voluto dalla Giunta Musumeci, considera ancora la società Oikos strategica?  E’ veramente tutto strano . E’ opportuno ricordare che fra i 12 indagati dell’inchiesta ,  (particolare curioso) compaiono anche i tre commissari prefettizi :Stefano Scammacca, Maurizio Cassarino e Riccardo Tenti che portarono avanti l’azienda ritenuta in odor di mafia fra le polemiche per i loro compensi.

 

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