“Il potere delle toghe” e lo strabismo della giustizia che non vede il rosso

Marcello Veneziani: “Il potere delle toghe”

Esiste un “mutuo” scambio di favori tra toghe e certi partiti politici?
La risposta a voi. La cosa strana e che ci piace sottolineare sta in questa sintesi: certe procure tendono a guardare più ai reati di destra e molto meno a quelli di sinistra.Gli imbrogli li fanno solo quelli di centro destra? Se L’Italia è al 51 posto nel mondo per corruzione come è possibile che il malaffare sia solo nel potere amministrato da partiti di centro destra e quasi mai dove c’è il PD? Eppure molti appalti in Italia sono stati gestiti dalle coop rosse. Anche il Monte dei Paschi è stato gestito dal PD .
Ad esempio poco si parla degli intrallazzi delle coop rosse che hanno gestito appalti per miliardi di euro e in tutte le regioni
Chi sono i colossi delle cooperative in Italia? Tra appalti, scandali, manager arrestati ed il grande affare dell’Expo, un viaggio nel mondo delle coop rosse dai fatturati stratosferici nessuno lo fa. Un mondo dove etica e solidarietà sembrano aver lasciato spazio alla managerialità ed agli affari. Al sud le coop rosse hanno fatto lavori per miliardi di euro. La mafia non si è mai  INTERESSATA A LORO? In Sicilia, negli ultimi 10 anni,  molte opere pubbliche appaltate sono finite nelle mani delle coop rosse e la mafia non se ne accorta?

Il sistema delle Coop rosse funziona così: le singole cooperative versano una quota dei loro ricavi alla Lega Coop, la quale a sua volta distribuisce alle leghe locali i fondi. Le quote versate determinano ovviamente il peso politico delle singole cooperative nelle scelte e negli indirizzi della lega.

Marcello Veneziani scrive in un bellissimo editoriale

In una società relativista che non crede più in niente, chi amministra la Legge, chi decide e sentenzia in suo nome, dispone di un potere assoluto, irrevocabile e autonomo che spaventa. Risponde solo a se stesso, in quanto è la stessa magistratura a interpretare la legge. L’unica differenza che c’è tra il potere dei magistrati e il potere degli ayatollah è che questi decidono e agiscono nel nome di una religione millenaria, radicata e largamente condivisa dal popolo su cui esercitano la loro autorità. I magistrati, invece, sono la voce e il bastone di una setta che dispone del monopolio della forza, cioè il potere di revocare libertà, diritti e proprietà secondo la loro indiscutibile interpretazione della Legge.

I confini tra le prove e gli indizi vengono superati a loro illimitata discrezione, e così quelli tra testimoni e imputati, se i primi non confermano i dettami del magistrato; le garanzie e i diritti elementari non contano rispetto ai loro responsi sovrani e non contano nemmeno gli effetti pubblici, politici, economici, che essi producono con le loro sciagurate sentenze.

Possono sfasciare imprese e perfino economie nazionali, governi, alleanze, partiti, famiglie e persone. È possibile, ad esempio, che l’uso delle intercettazioni sia lecito in alcuni casi e illecito in altri, sono loro a stabilire i confini, così le intercettazioni a volte sono la base su cui fondare i processi e le gogne mediatiche, a volte sono esse stesse il capo d’accusa in altri processi.

Non importa se ti distruggono la vita . Importa il potere e la difesa di un privilegio che sa di casta. Chi tocca questo potere solo per senso di giustizia e verità, fin ora , si è fatto molto male. Continuerà questa resa dei conti da parte di certe procure verso chi osa criticarli nel nome del diritto? Chi usa la toga per la verità e il rispetto della legge ha sempre rispetto per chi viene indagato .  Non tutti i magistrati agiscono per casta.  Mai fare di tutta l’erba un fascio. Molti altri, sapendo del loro potere, pensano più alla visibilità sui giornali che al danno umano che possono arrecare. Secondo voi, si rendono conto del danno che possono arrecare alle persone prima di farli distruggere mediaticamente ad un indagato solo per indizi ? Un magistrato che agisce per rabbia o per appartenenza, non sarà mai sereno nelle sue scelte. La politica ha dato loro il potere di decidere sulla vita delle persone a prescindere dalla prove di reato. La presunzione d’innocenza e l’errore giudiziario vengono ormai consegnati, per le toghe e i loro amici di potere, come argomenti da buttare nella spazzatura. I politici non schierati hanno paura delle toghe . Guai a chi mette n discussione l’operato di certi magistrati. Saguto docet.

Prima di sbattere le persone in carcere siate certi che sia la cosa più giusta per l’affermazione della Giustizia e della verità.