Valter Boero (PdF-Torino): «Invece di finanziare la disoccupazione, finanziamo il lavoro socialmente utile»

La proposta del Popolo della famiglia di Torino ai Sindaci piemontesi per ripartire a pieno regime.

«Dopo il periodo di “lockdown” come aiutare chi ha perso il lavoro o non l’ha?” Lo chiede il prof. Valter Boero, già candidato presidente della regione Piemonte per il Popolo della Famiglia.

«Gli effetti dell’epidemia COVID-19 sono sotto gli occhi di tutti, soprattutto le attività commerciali, i piccoli negozi, le attività basate sul turismo e anche chi viveva di elemosine o lavori in nero si trova in gravi difficoltà. Il Governo dopo il reddito di cittadinanza sta erogando tramite i Comuni 600 euro alle persone in difficoltà in questo periodo, ma certamente non basteranno e già si parla di reddito di emergenza, la proposta è che ogni Comune distribuisca denaro (proprio o del Governo), in cambio di prestazioni di lavoro delle persone disoccupate con un impegno minimo quotidiano di 5 ore (es.: dalle 8 alle 13)»

Distribuire denaro che deriva dalle tasse in cambio di niente è grave, ed è anche umiliante e diseducativo per chi lo riceve. Il lavoro in capo ai Comuni non manca: si può cominciare dalla cura dei giardini, delle aiole, della pulizia dei marciapiedi. Le scuole sono deserte: niente di meglio per curare la manutenzione e la pulizia o la tinteggiatura delle pareti, dei corridoi dei servizi igienici.

«Tante sono le opportunità – sostiene il Prof. Boero- perché il lavoro fa parte della dignità umana ed è il fondamento della nostro Paese. L’istituto dei lavori socialmente utili va riscoperto e riutilizzato, ci vuole però una robusta volontà politica, per vincere la ineliminabile burocrazia e soddisfare le giuste norme sulla sicurezza. Procedendo senza perdere tempo, i risultati non mancheranno»