L’errata profezia del Procuratore Scarpinato su Montante ed i suoi ‘apostoli dell’antimafia’

 

«Penelope e la guerra alla mafia» di Roberto Scarpinato – 2011 Retecamere Scrl [società della Camera di Commercio di Roma] – Finito di stampare nel mese di aprile 2011

La frattura della classe imprenditoriale

“… Mi riferisco alla svolta maturata da Confindustria Sicilia a partire dal 2006 e portata avanti da Antonello Montante, presidente di Confindustria e della Camera di commercio di Caltanissetta; Ivan Lo Bello, presidente di Confindustria Sicilia e della Camera di commercio di Siracusa; Giuseppe Catanzaro, presidente di Confindustria Agrigento; Marco Venturi e altri. Questa classe di giovani imprenditori ha avuto il coraggio di operare quella linea di frattura alla quale ho fatto riferimento prima, aprendo uno scontro interno al mondo imprenditoriale senza precedenti. La Sicilia, come sempre è avvenuto in passato, si rivela in questo momento un laboratorio politico di portata nazionale che ha innescato un movimento che ha assunto un respiro nazionale e sta propagandosi, seppure a fatica, anche in altre regioni meridionali. Non mi dilungo sulle tappe di questo processo che sono certo conoscete benissimo e nel quale mi pare si possano distinguere più fasi. La prima fase è consistita nella conduzione di una guerra vittoriosa iniziata a Caltanissetta contro la componente imprenditoriale in quel distretto fortissima che faceva capo al costruttore Di Vincenzo, già presidente dell’Ance regionale, poi sottoposto a misura di prevenzione antimafia. Una fase che si è conclusa con l’emanazione di un codice etico che sanciva l’espulsione di tutti gli operatori economici che non denunciavano alle forze di polizia di avere subito richieste estorsive, segnale di una netta presa di distanza dalla cultura della connivenza e della rassegnazione passiva all’esistente.
La seconda fase, maturata più lentamente, è consistita nell’espulsione di imprese ritenute contigue con la mafia. …”

Un percorso pieno di insidie

“… Sono a conoscenza dei tentativi che sono stati svolti ad alto livello per isolare e delegittimare Ivan Lo Bello, Antonello Montante e altri alfieri della primavera confi ndustriale palermitana. E dobbiamo essere tutti consapevoli con sano realismo che questi risultati non sono irreversibili. Che proprio per la forza sociale e politica della borghesia mafiosa la partita resta sempre aperta e a rischio e richiede per questo vigilanza, consapevolezza e mobilitazione permanenti. …”

Tratto da  Quaderni_Sviluppo