Cristina Zaccanti (PdF Piemonte) «Il PdF raccoglie l’appello contenuto nel 2° comunicato congiunto USMI – CISM del 16 Maggio u.s. e chiede agli organi di stampa la massima diffusione»

 

 

«Ora tocca alla politica, ma noi vogliamo e possiamo sostenerla. Come?» (USMI-CISM)

Il PdF risponde e fa proprio il gesto simbolico esponendo #Noisiamoinvisibiliperquestogoverno

 

Il PdF è da sempre schierato dalla parte degli ultimi e dei deboli ed ora, in particolare, di coloro che sono oppressi dal rischio di chiusura di migliaia di scuole paritarie. La grave condizione in cui versano 12mila istituti, con 900mila alunni e 180mila docenti sollecita una mobilitazione nazionale.

«Peccato che a prevalere, nel Governo, non sia la logica dei numeri ma quella della battaglia ideologica – dichiara Cristina Zaccanti, ex insegnante liceale e coordinatore regionale – Non è possibile chiudere gli occhi di fronte alla fatica di tante famiglie che non riescono a pagare le rette, di fronte all’indebitamento di tanti Istituti che non ce la fanno più a pagare gli stipendi dei docenti e del personale ausiliario ed amministrativo»

«Tra i 10 punti programmatici del PdF compaiono la riforma fiscale del quoziente famigliare e la libertà scolastica e riforma basata sul costo standard di sostenibilità (declinabile in convenzioni, detrazioni, buono scuola, voucher, ecc.), una “quota capitaria” spettante all’alunno, che lo assegna poi alla scuola prescelta»

Invitiamo il Governo a modificare la propria miope strategia governativa, ideologica e non fondata sulla logica dei numeri. Secondo i dati estrapolati dalle analisi OCSE-Pisa ad es. il contributo statale per un alunno nelle paritarie per l’infanzia è di 841,00 euro, mentre nella scuola statale è di 6.685,70 euro. La chiusura delle paritarie comporterebbe inevitabilmente  un aggravio insostenibile e condizioni ancor più difficili nella scuola statale».

Il Decreto Rilancio non prevede alcun fondo speciale per le paritarie o detraibilità e riduzione parziale (garantita dallo Stato) delle rette, salvo modestissimi contributi per le scuole dell’infanzia.

Basterebbe invece una riforma della scuola per adottare i cosiddetti costi standard. Ciò consentirebbe una sana concorrenza nel servizio scolastico pubblico tra stato e privato accreditato e genererebbe un incremento in termini di efficienza sia del servizio stesso che della spesa pubblica.

Il PdF ribadisce l’impegno esplicito e sostiene l’iniziativa promossa dalla Conferenza italiana Superiori Maggiori (Cism) e dell’Unione Superiore Maggiori d’Italia (Usmi) che nei giorni 19 e 20 maggio pp.vv., giornate in cui si svolgeranno le votazioni degli emendamenti, intendono sospendere le lezioni online mentre allievi, docenti e famiglie esporranno un #Noisiamoinvisibili perquestogoverno;

Inoltre ciascuna scuola paritaria si adopererà con lezioni, video, dirette fb dalle pagine delle scuole che saranno aperte a tutti per diffondere i temi della libertà di scelta educativa; il diritto di apprendere senza discriminazione; la parità scolastica tra pubblica statale e pubblica paritaria; libera scuola in libero stato; appelli alla classe politica perché non condanni all’eutanasia il pluralismo culturale del nostro Paese.