Foto ricordo: lo scrittore Camilleri con Palamara, Montante, i capi di Polizia e Carabinieri

Il 2 giugno dello scorso anno pubblicavamo una singolare foto-ricordo in cui sono immortalati il compianto celebre scrittore, Andrea Camilleri, il magistrato Luca Palamara, al centro della più grossa inchiesta nella storia della nostra Repubblica che riguarda i vertici della Magistratura ed Antonello Montante, già condannato a 14 di reclusione, perché ritenuto il capo di un paio di associazioni a delinquere dedite alla corruzione ed allo spionaggio.

Non c’è che dire, un bel quadretto!

Ma questa non è la sola occasione in cui è stata utilizzata dal Montante la prestigiosa effige di Camilleri. Tra i due, ma anche con gli altri ‘apostoli dell’antimafia’, quali Ivan Lo Bello o Giuseppe Catanzaro, c’era una sorta di feeling che è servito ad una certa antimafia di facciata per accreditarsi presso tutte quante le Istituzioni e gli Organi dello Stato. Non è un caso che anche in un’altra foto, risalente ad alcuni anni fa, lo scrittore del ‘Commissario Montalbano’ lo troviamo ritratto, sempre col Montante, l’ex segretario nazionale della CISL, Franco Marini, e con il compianto ex capo della Polizia, Antonio Manganelli e con l’allora capo di Stato Maggiore dei Carabinieri. Questi ritratti, ormai d’epoca, assieme alle medaglie, le onorificenze, le cittadinanze onorarie, le lauree ad honorem, i titoli di cavalieri della Repubblica, i protocolli di legalità, le zone franche della legalità erano ieri, e lo sono ancora oggi, la più suggestiva e plastica epifania del potere, più o meno millantato, dei falsi professionisti dell’antimafia.