La famigerata circolare del dap

“Il mio difetto è che mi piace studiare le carte, le opinioni lasciano il tempo che trovano. Dobbiamo analizzare, carte alla mano, quali risultati hanno portato le rivolte. Dobbiamo anche partire da cosa si voleva quando sono cominciate”.

Il magistrato Maresca analizza per GITOC  la regia della criminalità organizzata nei giorni che hanno sconvolto l’Italia: “Le mafie guadagnano dall’emergenza, prendiamo in considerazione il terremoto dell’Irpinia, per cui sono stati calcolati circa 26 miliardi di euro spesi per la ricostruzione, che paghiamo ancora oggi con diverse tasse. Una grande parte di quei soldi ha arricchito la camorra, gruppi come il Clan dei Casalesi. Questa è un’emergenza, e le mafie devono dialogare per cominciare a mettere le mani sui soldi. Grazie all’azione delle forze dell’ordine e della magistratura, i capi, le teste pensanti sono in galera. Queste devono dialogare con i loro uomini, con i loro colletti bianchi fuori. Questo il primo risultato che volevano raggiungere. Il 41 bis e l’Alta Sicurezza vogliono poter parlare e il DAP ha fatto un errore gravissimo ha concesso le video chiamate, che non sono intercettabili. Ecco che quando questi parlano, dall’altra parte mica c’è solo la moglie, ci sono i loro gregari. Immagina che devono parlare a casa, per tenerli calmi centinaia di detenuti. Poi questi registrano anche le telefonate e le pubblicano su facebook per dimostrare che possono fare tutto. Questo il primo risultato. Poi hanno avuto un risultato insperato: le scarcerazioni”.

Due mesi dopo le rivolte, oltre uno svuotamento delle carceri sta creando agitazione nell’opinione pubblica la scarcerazione di importanti boss mafiosi per questione di salute. Il tutto nasce da una circolare del DAP del 21 marzo 2020 che chiede a tutti i direttori delle carceri italiane di indicare con “solerzia” quindi aggiungendo un carattere di urgenza, che si indichino i detenuti malati con determinate patologie immunodepresse, cosi da procedere ad esaminare quali provvedimenti adottare: “comunicheranno con solerzia alla Autorità Giudiziaria, per le eventuali determinazioni di competenza, il nominativo del ristretto che dovesse trovarsi nelle predette condizioni di salute (o altre valutate di analogo rilievo dalla direzione sanitaria)”

Una fonte all’interno del Ministero di Giustizia sottolinea come “il documento in sé non libera i detenuti, questo è chiaro ed evidente, ma di fronte abbiamo le mafia che sa come approfittare di ogni minimo cedimento. Inoltre, non si comprende il carattere di urgenza inserito con parole desuete, quasi a celare, a nascondere. Perché se si procedeva ad un’analisi dei detenuti anziani e delle loro patologie è assolutamente corretto e giusto. Inserire, diciamo all’ultima stesura prima della pubblicazione, questo carattere di urgenza, comporta che poi la catena di comando si muove velocemente. Se un detenuto muore, chi se ne prende la responsabilità. Di poi al 41bis i detenuti sono al sicuro, sono isolati, ma molti di questi sono malati e necessitano di cure che se il carcere non può assicurare, noi abbiamo l’obbligo di provvedere. La circolare è solo un monitoraggio”.

Fonte mafie blog autore repubblica