Economia italiana: soffiano venti di profonda crisi economica. A rischio molti posti di lavoro

Banca d’Italia, il Pil può crollare del 13%. Dramma famiglie: “Il 20% più povero perde il doppio”

Nelle Considerazioni finali del governatore Visco, la crisi pandemica ha un ruolo centrale. Il crollo del Pil italiano sarà come minimo del 9%. La Bce ha agito con immediatezza, bene il Recovery Fund. “Evasione aumenta peso tasse, vanno ripensate”. Socrate per descrivere l’incertezza: “Sappiamo di non sapere”

Il rischio di aumento delle diseguaglianze

Nella relazione di via Nazionale si stima che la crisi economica porterà a una riduzione del reddito che per il 20% di famiglie con redditi inferiori (“il quinto più basso della distribuzione”) sarà “due volte più ampia di quella subita dalle famiglie appartenenti al quinto più elevato” ovvero al 20% che ha redditi maggiori. Secondo la prima ricostruzione di quanto avvenuto soltanto nel primo trimestre, cioè all’inizio di uno choc che ancora non è rientrato, “la disuguaglianza della distribuzione del reddito netto equivalente da lavoro, misurata dall’indice di Gini per i nuclei con capofamiglia di età inferiore ai 64 anni e in cui non si percepiscono redditi da pensione (il 58 per cento del totale), sarebbe aumentata di circa due punti percentuali al 37 per cento, toccando il valore massimo dal 2009, anno di inizio della serie storica utilizzata”. Se da un lato gli ammortizzatori sociali dovrebbero “essere in grado di ridurre in misura rilevante l’incremento della disuguaglianza nella distribuzione dei redditi da lavoro dovuto all’emergenza sanitaria”, secondo Banca d’Italia “nel medio termine sussiste però il rischio che l’emergenza Covid-19 accentui le disuguaglianze, sia per la maggiore presenza di lavoratori a basso reddito nei settori con più elevato rischio di contagio e con minore possibilità di lavoro a distanza, sia perché gli ammortizzatori sociali offrono un sostegno di natura temporanea, a fronte di ripercussioni potenzialmente durature sulla capacità reddituale dei lavoratori più coinvolti”

Fonte: Repubblica