Vediamo di capirci qualcosa del caso-Palamara e del caso Saguto…

Vediamo di capirci qualcosa del caso-Palamara e del caso Saguto…

Di Pietro Cavallotti

Palamara ha spiegato da Giletti che noi cittadini possiamo stare tranquilli. Non dobbiamo avere dubbi sulla professionalità, imparzialità e competenza dei Magistrati. Poi, però, ha detto che, se un Magistrato non fa parte di una corrente, non ha dove andare e viene lasciato ai margini della Magistratura anche se più bravo di altri.

Poi abbiamo il caso della Saguto che, evidentemente, è stata nominata Presidente della Sezione Misure di Prevenzione perché era più brava degli altri e aveva grandi meriti. I procedimenti disciplinari contro la Saguto venivano archiviati evidentemente perchè la Saguto era brava e le accuse erano infondate.

Abbiamo Lo Voi che viene scelto come Procuratore di Palermo, nonostante gli altri candidati avessero più titoli di lui. Evidentemente Lo Voi aveva altri requisiti.

Palamara non ha spiegato – e Giletti non lo ha chiesto – in che cosa consisteva la ricattabilità di Pignatone che – ricordo – era definito dalla Saguto il suo punto di riferimento.

Palamara ha spiegato, invece, che non si può dare tutta la colpa a lui perché le nomine erano sempre collegiali. Mi sembra la stessa difesa della Saguto la quale, di fronte alle accuse di nominare amministratori giudiziari “amici” o di sequestrate a cazzo di cane, spiegava che i sequestri e le nomine si facevano sempre in maniera collegiale e che a chiederle le nomine e i posti di lavoro erano in tanti in Magistratura. Come a dire che, se cadono loro, devono cadere tutti gli altri.

Spiega Palamara che le intercettazioni sue sono state decontestualizzate e che, quando un ignaro cittadino parla in privato, ignaro di essere intercettato, dice notoriamente delle minchiate, da non prendere sul serio e che non corrispondono a ciò che si pensa veramente. Ed è la stessa difesa della Saguto. Peccato però che i colleghi Magistrati hanno inchiodato degli innocenti sulla base di estratti di intercettazioni.

Palamara ha spiegato che il problema nella Magistratura è il carrierismo. Mi chiedo: può essere che ci sono alcuni paladini che, pur di fare carriera, non solo chiedono le raccomandazioni ma arrestano, sequestrano, confiscano, condannano o INSABBIANO solo per avere visibilità e prestigio?

Mi dispiace, io non ne ho fiducia nei confronti di questa Magistratura. L’ho persa strada facendo. Le persone buone ci sono senza dubbio. Ma la giustizia non può essere una questione di fiducia perché altrimenti degrada ad una questione di mera fortuna. Qui siamo arrivati al punto di concepire la giustizia come una cortesia. “Per favore, giudice, leggiti le carte, fammi giustizia perché ho fiducia in te”. Non è così, dobbiamo uscire da questa logica.

Avere Giustizia è un nostro Diritto!

La giustizia deve essere una CERTEZZA e la certezza si ottiene con leggi chiare che riducano al minimo la discrezionalità degli uomini di decidere sulla vita di altri uomini. Che Giustizia ci può essere se chi l’amministra non è tenuto a rispondere degli errori commessi? Potere assoluto contro zero responsabilità!

È troppo facile compiacere qualcuno o avere vantaggi di carriera con la sicurezza della totale impunità.

Abolizione delle correnti!

Separazione delle carriere!

Responsabilità civile (vera e diretta) dei Magistrati!

Leggi chiare e precise!