Scicli: continuano le audizioni antimafia

Proseguono le audizioni della Commissione Regionale Antimafia sullo scioglimento del Comune di Scicli.

Martedì 16 giugno verrano sentiti gli ispettori ministeriali che hanno consentito, con la loro relazione, di decretare questo ingiusto scioglimento.

Mercoledì 17 giugno verrà sentito anche l’assessore regionale al Bilancio, Gaetano Armato che, all’epoca dei fatti, era stato nominato avvocato difensore, per opporsi allo scioglimento, dai consiglieri comunali di Scicli.

La storia di Scicli, così come quella di Racalmuto e Siculiana, è strettamente correlata col ‘partito delle discariche’, difeso strenuamente dall’ex presidente della Regione, Rosario Crocetta, che si è rifiutato di essere sentito dall’Antimafia regionale, presieduta da Claudio Fava. A beneficio di chi legge ricordiamo che era stato proprio Crocetta a preannunciare, prima che a Scicli si votasse, che il Comune sarebbe stato sciolto se le forze politiche locali non avessero accettato di candidare un esponente delle forze dell’ordine da lui suggerito. Cosa che puntualmente è avvenuta nel 2015.

Peraltro sono stati già sentiti, sempre dalla Commissione Regionale Antimafia, l’avvocato Bartolo Iacono, difensore dell’ex sindaco Francesco Susino, messo sotto inchiesta per mafia per favorire le lobby dei rifiuti e del petrolio. Assieme a Iacono è stato sentito anche un maresciallo dei Carabinieri che ha ribadito quanto già sostenuto nel corso dell’ingiusto procedimento per mafia a carico dell’ex sindaco Susino. In questo caso si parla delle ormai solite inquietanti ombre dei Servizi Segreti. A quanto pare per fare sciogliere Scicli sono stati sollecitati, stranamente, i Servizi Segreti Civili che hanno assunto informazioni riservate sul conto di amministratori e funzionari del Comune.

A chi obbedivano tali agenti segreti sotto copertura?

Sono queste, ed altre ancora, le motivazioni che hanno spinto l’Antimafia Regionale ad interessarsi del caso Scicli.