Scontro sulla stabilizzazione dei precari regionali, “provvedimento anticostituzionale e illegittimo”

No alla stabilizzazione dei 300 precari regionali inseriti nelle fasce più alte perché si tratta di un provvedimento “anticostituzionale e illegittimo”. No anche perché prima bisogna riorganizzare i ruoli dell’amministrazione. I Cobas Codir regionali, il sindacato più rappresentativo del comparto, scende in campo in difesa dei precari di livello più basso che definiscono ‘senza padrini’ e minaccia di disertare i tavoli di trattativa.

“Abbiamo dimostrato, erga omnes, la vetustà dell’organizzazione del lavoro nell’Amministrazione regionale e del suo sistema classificatorio, una situazione che è sotto gli occhi di tutti: ma assistiamo, oggi, all’ennesimo voltafaccia di un governo regionale che si dimostra, così facendo, inadeguato raggiungendo il fantasmagorico risultato di dimostrare che “al peggio non vi è mai fine”!”

L’attuale esecutivo, infatti, credendo forse di avere già acquisito il risultato “anticostituzionale e illegittimo” – si legge nel documento sindacale –  della stabilizzazione di “300 precari di serie A” con il titolo di studio nelle qualifiche alte e nella dirigenza, adesso – attraverso una proposta provocatoria e inaccettabile sulla riclassificazione – mostra il suo vero volto, calpestando i diritti sacrosanti di chi non ha padrini e, seppur tra mille difficoltà, porta avanti la macchina amministrativa senza alcun riconoscimento”.