Candela come Crocetta con Montante: “Io vittima di un raggiro, credevo di aiutare gli 007”

Candela, l’ex manager della sanità siciliana, attualmente agli arresti domiciliari, nel corso di un interrogatorio ha sostenuto di avere davvero creduto che il Taibbi, col quale faceva affari illeciti, fosse un uomo dei servizi segreti, che voleva stanare il malaffare. E avevano bisogno dell’ex manager. I loro rapporti sarebbero iniziati nel 2016 e sono andati avanti anche quando a Candela non fu rinnovato l’incarico all’Asp. Taibbi avrebbe millantato legami, tra gli altri, con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, l’ex premier Paolo Gentiloni e l’allora ministro dell’interno Marco Minniti. Il suo telefono squillava in continuazione e apparivano i numeri del centralino dei più importanti uffici istituzionali.

https://livesicilia.it/2020/07/28/candela-io-vittima-di-un-raggiro-credevo-di-aiutare-gli-007/

Qualcosa di simile era accaduto quando l’ex presidente della Regione Siciliana, Rosario Crocetta, intervistato dal giornalista Paolo Mondani, di Report, ha detto di avere scambiato per un uomo dei servizi segreti un altro falso paladino della legalità e dell’antimafia, Antonello Montante, oggi condannato a 14 anni di reclusione per associazione a delinquere e spionaggio.

Sarà un vizio od un vezzo tipico di chi, come Crocetta, Candela ed altri soggetti della stessa risma, per gestire la cosa pubblica, hanno bisogno di avere al proprio fianco degli 007, con licenza di rubare ed imbastire imposture mediatico giudiziarie.

Non sappiamo se la massima che segue potrebbe essere utile per spiegare i comportamenti dei vari professionisti dell’antimafia di facciata, recentemente caduti in disgrazia:

“Gli uomini si distinguono per ciò che mostrano e si assomigliano in ciò che nascondono.”
(Paul Valéry)