Nuova emergenza rifiuti in Sicilia per i casi Bellolampo e Alcamo. Nel frattempo l’assessore regionale Alberto Pierobon non esclude gli inceneritori.

La Sicilia è tormentata da una nuova emergenza rifiuti. Quasi 50 Comuni, tra cui Palermo, sono con la spazzatura in strada a causa della chiusura delle discariche di Bellolampo, dove non è ancora disponibile la sesta vasca, e di Alcamo. L’assessore regionale ai servizi primari, Alberto Pierobon, ha autorizzato un conferimento straordinario in un impianto pubblico e altri impianti di trattamento sono in fase di autorizzazione. E Pierobon punta il dito contro la discarica di Bellolampo, dove sono ricorrenti i problemi, e afferma: “Purtroppo non esiste una bacchetta magica per problemi che si trascinano da anni. Su Bellolampo pesano gli effetti nefasti di una gestione molto carente e di una raccolta differenziata che non decolla. A Palermo la differenziata è inchiodata al 20%. Se l’impianto continua a ricevere il doppio di quanto potrebbe, tutto si fa difficile. Con questi numeri non ci sono discariche che tengano o possano mai bastare. Sono contento che molti sindaci abbiano compreso che, dove la raccolta differenziata procede spedita, i disagi sono stati minimi o nulli. Tanti amministratori stanno sposando questo processo di cambiamento e di rispetto delle regole nonostante i disagi, siamo felici e questo ci dà una carica in più”. Per tanti anni, nella gestione dei rifiuti, il privato è prevalso sul pubblico, coltivando spesso speculazioni e interessi illeciti. La Regione adesso ha deviato la rotta dal privato verso il pubblico, almeno nelle intenzioni. E l’assessore Pierobon spiega: “Noi abbiamo lavorato senza demonizzare i privati ma convinti che servisse riequilibrare il rapporto pubblico-privato, che al mio arrivo era molto sbilanciato. Parliamo di una incidenza dei privati di circa il 90 per cento contro il 10 del pubblico. Non abbiamo fatto sconti a nessuno, abbiamo stanziato in giunta 150 milioni di euro per impianti pubblici, inaugurando e potenziando quelli esistenti. Dove abbiamo rilevato una inerzia delle Srr, il governo Musumeci si è sostituito inviando i commissari. Abbiamo sostenuto i Comuni nel potenziare la differenziata che è salita al 40 per cento ed è raddoppiata in pochi anni, e in questo modo abbiamo ridotto i flussi in discarica di quasi 300mila tonnellate di rifiuti in due anni. Sono dati oggettivi, risultati raggiunti partendo praticamente da zero”. Tuttavia, nel frattempo, le discariche si esauriranno. E Pierobon conferma l’ipotesi degli inceneritori. Le sue parole: “Non è per niente esclusa ed è tutto contenuto nel piano rifiuti varato dal governo Musumeci che recepisce in toto le regole europee, per le quali le discariche devono essere residuali e si punta alla differenziata”.