Caso di buona sanità all’ospedale di Agrigento

Un caso di buona sanità ricorre all’ospedale “San Giovanni di Dio” di Agrigento. Maria Maggiore, da Lampedusa, ha diffuso una lettera inviata ai vertici dell’Azienda sanitaria di Agrigento tramite cui, a nome dell’intera famiglia, ringrazia il direttore Emodinamica, Giuseppe Caramanno, il direttore Chirurgia Generale, Carmelo Sciumè, e il direttore Rianimazione, Gerlando Fiorica, per le cure prestate alla madre, Rosa Maggiore, ricoverata d’urgenza verso la fine di ottobre per un volvolo intestinale e sottoposta ad un intervento chirurgico. “A seguito di alcune complicanze gravi – scrive Maria Maggiore – mia madre, dopo la dimissione ospedaliera, è stata nuovamente ricoverata per una dispnea ingravescente e un improvviso stato di shock cardiogeno. Nonostante le condizioni cliniche disperate è stata trasferita in urgenza in sala Emodinamica dello stesso ospedale per praticare, come ultima chance terapeutica, un tentativo di trombectomia percutanea, un intervento raro ed eccezionale, che è andato a buon fine, nonostante mi abbiano riferito che, nel corso dell’intervento, mia madre abbia avuto due arresti cardiaci. L’intervento, che ha permesso la sopravvivenza di mia madre è stato eseguito dal Direttore della Cardiologia ed Emodinamica dottor Giuseppe Caramanno, collaborato dal dottore Gerlando Pilato e dalla dottoressa Di Liberto, grazie anche alla diagnosi tempestiva del dottore Lo Presti. Per questo con la presente intendo ringraziare queste persone per la bravura dimostrata, il personale medico e sanitario della Cardiologia e quello dei reparti di chirurgia e di Rianimazione che hanno in seguito assistito con professionalità mia madre”.

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