Il Decreto reclutamento: terzo pilastro del PNRR

Il Decreto reclutamento: terzo pilastro del PNRR
di Enrica Cataldo, Socio AIDR

Sulle persone si gioca il successo del PNRR poiché il miglioramento
dei percorsi di selezione e reclutamento è un passo obbligato per
acquisire le migliori competenze ed è determinante ai fini della
formazione, della crescita e della valorizzazione del capitale umano.
Come è noto, infatti, nell’ambito della prima componente della prima
missione del Piano, denominata “Digitalizzazione, innovazione,
competitività e cultura”, è stato riservato largo spazio ad un vasto
programma di innovazione rivolto alla creazione di una PA moderna, per
il tramite della digitalizzazione, del rafforzamento delle competenze
e di una drastica semplificazione burocratica.
Tale sforzo è stato pianificato lungo tre investimenti, il primo dei
quali riguarda la riorganizzazione delle modalità di reclutamento del
capitale umano, particolarmente urgenti dopo anni di blocco dei turn
over, sicchè si giunga ad assumere personale con competenze
professionali adeguate.
Le azioni suggerite nel Piano prevedono il ripensamento dei modelli
per l’analisi dei fabbisogni e delle competenze, l’avvio di una nuova
stagione concorsuale che punti ad una programmazione periodica delle
selezioni pubbliche e ricorra a modelli selettivi, già in uso presso
le istituzioni europee, che contemplino anche la valutazione delle
soft skills, la creazione di un “Portale unico del reclutamento” che
permetta anche il monitoraggio delle performance di individui e
organizzazioni. A questo investimento si accompagna la previsione di
riforme mirate a rilanciare e migliorare le procedure di selezione per
i dipendenti pubblici.
Il secondo investimento prevede la creazione di una task Force sulla
digitalizzazione, monitoraggio e performance, di durata triennale,
composta da 1.000 professionisti a supporto delle amministrazioni
pubbliche, che si occuperà di re-ingegnerizzare e semplificare le
procedure, rivedendole in ottica digitale. Al fine di valutare
l’efficacia di questi interventi di semplificazione e favorire il
confronto con i cittadini, è contemplato lo sviluppo di un nuovo
sistema di monitoraggio dei tempi di attraversamento delle procedure
per tutte le amministrazioni e di un nuovo sistema di performance
management per i dipendenti della PA, con chiari indicatori di
performance e incentivi dedicati alle amministrazioni più efficaci.
Il terzo investimento comporta una strategia di fortificazione del
capitale umano che si basa su meccanismi di crescita delle competenze
e delle motivazioni dei dipendenti pubblici e su percorsi di
valorizzazione della professionalità e valutazione del talento,
rinnovando i meccanismi di carriera attuali e riorganizzando i modelli
di training attuali. Tra le azioni suggerite, a supporto di tale
investimento, rileva l’attesa riforma della dirigenza pubblica, un
nuovo sistema di formazione continua, un’ampia offerta di corsi online
per il reskilling e l’upskilling del capitale umano, il lavoro agile e
le nuove forme di organizzazione del lavoro pubblico finalizzate all’
incremento della produttività individuale
Vengono introdotte “comunità di competenze” per sviluppare e
contaminare di best practices le amministrazioni pubbliche, progetti
di change management, volti al rafforzamento e alla trasformazione del
loro modello operativo per far fronte alle nuove sfide di remote
working, semplificazione e digitalizzazione delle procedure e alla
formazione delle competenze innovative.
È stato pubblicato in Gazzetta ufficiale, lo scorso 9 giugno, il
decreto legge n. 80, cosiddetto decreto Reclutamento Pa, fortemente
voluto dal Premier Draghi e dal ministro della Pubblica
amministrazioneBrunetta, recante “Misure urgenti per il rafforzamento
della capacità amministrativa delle pubbliche amministrazioni
funzionale all’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza
(Pnrr) e per l’efficienza della giustizia”.
Si tratta del terzo pilastro del Recovery Plan italiano, dopo il
Decreto-Legge n. 77, pubblicato il 31 maggio, relativo alla governance
del Piano nazionale di rilancio e resilienza e alle misure di
semplificazione, che regola le procedure per le assunzioni a tempo
determinato nella Pubblica amministrazione di tutti gli esperti che
lavoreranno alle linee progettuali contemplate nel Piano, nonché il
potenziamento di Sna e Formez volte a favorire il rafforzamento della
formazione dei dipendenti pubblici, completando in tal modo il
pacchetto di misure normative per far marciare il Piano a pieno regime.
Il provvedimento legislativo prevede nuovi concorsi, per la copertura
di oltre 17 mila posti di lavoro nel pubblico impiego, mediante
percorsi semplificati e straordinari che contribuiranno a completare
la riforma della Pubblica Amministrazione e della Giustizia.
Le norme previste dal decreto reclutamento comprendono 9 misure per il
rafforzamento della capacità amministrativa e 2 misure organizzative
per l’attuazione del PNRR. Nell’ambito del primo gruppo ricade la
riforma dei concorsi pubblici, che garantisce assunzioni a tempo
determinato, mediante dei titoli per i profili di elevata
specializzazione e di una sola prova scritta da espletare in modalità
digitale, da concludere in 100 giorni, e la possibilità di rinnovo
dei contratti di lavoro a tempo determinato oltre i 36 mesi, fino al
31 dicembre 2026, data prevista per l’ultimazione del PNRR.
Viene introdotta l’istituzione del nuovo Portale del reclutamento, una
piattaforma pubblica al pari di Linkedin, che vedrà la luce entro
l’estate con le prime funzionalità e poi andrà a regime, con il
rilascio del sistema e la migrazione verso il cloud, entro il 2023,
per ingaggiare profili di alta specializzazione nonché professionisti
ed esperti iscritti nei rispettivi Albi, da mettere a disposizione
degli enti titolari dei progetti di PNRR. In particolare, per
l’attribuzione degli incarichi di collaborazione, le amministrazioni
dovranno consultare almeno tre professionisti in ordine di graduatoria
e scegliere sulla base di un colloquio, mediante criteri trasparenti
pubblicati sui relativi siti web.
Il provvedimento, al fine di consentire la selezione di manager
qualificati, autorizza, esclusivamente per il periodo di attuazione
del PNRR e soltanto per le amministrazioni titolari di interventi, il
raddoppio delle percentuali previste dalla legge per l’attribuzione di
incarichi dirigenziali a soggetti esterni alla pubblica
amministrazione e il superamento dei tetti di spesa relativi al
salario accessorio; fissa, inoltre, una percentuale di riserva fino al
40% dei posti nei concorsi indetti dalle pubbliche amministrazioni per
chi ha svolto incarichi a tempo determinato per lavorare al PNRR.
Sono, previsti percorsi di mobilità verticale per il personale
pubblico volti alla valorizzazione delle conoscenze tecniche e
gestionali sviluppate nel corso della propria attività lavorativa;
sono potenziati i canali di accesso per i giovani, mediante la
possibilità di svolgere percorsi di apprendistato nella PA e vengono
rafforzate le funzioni del Centro servizi, assistenza, studi e
formazione per l’ammodernamento delle PA – Formez e Scuola nazionale
dell’amministrazione (SNA), per supportare le Amministrazioni
nell’attuazione del Piano.
Infine, entro i 30 giorni successivi dall’entrata in vigore del
decreto, sarà indetto un concorso pubblico per l’assunzione di 500
unità di personale non dirigenziale a tempo determinato, per un
periodo anche superiore a 36 mesi e comunque non oltre il 31 dicembre
2026, per la realizzazione del sistema di coordinamento istituzionale,
gestione, attuazione, monitoraggio e controllo del PNRR. Le figure
reclutate saranno ripartite tra le amministrazioni centrali titolari
degli interventi e le graduatorie del concorso resteranno valide fino
al 31 dicembre 2026, con la possibilità di essere riutilizzate per
l’assunzione di ulteriori 300 unità.
Nell’ambito delle due citate misure organizzative per l’attuazione del
Piano è autorizzato il reclutamento di 268 nuovi esperti a supporto
del Dipartimento per la trasformazione digitale della Presidenza del
Consiglio e di ulteriori 67 risorse per l’Agenzia per l’Italia
digitale, e l’indizione di concorsi per la selezione di 16.826
profili, quali addetti all’Ufficio per il processo, per l’innovazione
organizzativa del ministero della Giustizia.
Con l’approvazione del decreto sul capitale umano della pubblica
amministrazione, così come lo ha definito il ministro Brunetta,” entra
la modernità nella PA” che, grazie all’innesto di nuove competenze,
potrà trasformarsi in catalizzatore della crescita e reingegnerizzare
i processi organizzativi, purchè qualifichi adeguatamente le proprie
performance e purchè funzioni la transizione digitale.
L’eredità strutturale che il Piano lascerà al nostro Paese, insieme al
miglioramento dei servizi pubblici per i per cittadini e imprese
tornerà, come ha concluso il Ministro, “a far correre la macchina
amministrativa, ricostruendo la fiducia delle persone nello Stato”.
Dopo anni di blocco dei turn over e di acquisizione di risorse a costo
zero, la poderosa iniezione di liquidità proveniente dai fondi del Nex
generation EU è la vera novità delle riforme in corso e, allo stesso
tempo, la vera sfida affinchè la conclamata ondata di modernità si
traduca in reale creazione di valore pubblico.