Tragedia di Ravanusa, folla commossa in piazza per l’ultimo saluto alle vittime

La Sicilia è unita nel dolore per l’ultimo saluto alle vittime della tragedia di Ravanusa. Nove formalmente i morti nell’esplosione ma dieci se si conta anche il piccolo Samuele, mai nato e anche lui rimasto vittima ancora in grembo alla madre una settimana prima di vedere la luce. Una folla commossa ed in commosso silenzio è presente a piazza Primo Maggio.

“Si è fatto buio nell’intero paese che ha seguito le fasi di una tragedia che una maggiore responsabilità e un controllo più attento avrebbero forse potuto evitare” ha ha detto l’arcivescovo di Agrigento, Alessandro Damiano, nella sua omelia ai funerali per le nove vittime di Ravanusa – dieci ha scandito il prelato, riferendosi proprio al piccolo Samuele che sarebbe nato mercoledì scorso da mamma Selene e papà Giuseppe – in piazza Primo Maggio, davanti alla chiesa madre. Più volte la sua voce si è incrinata per la commozione.

“Ci auguriamo che vengano accertate le responsabilità di questa tragedia ma non dimenticheremo quello che è accaduto”. Lo ha detto il sindaco di Ravanusa, Carmelo D’Angelo, ai funerali delle vittime della strage di via Trilussa. D’Angelo ha tracciato un profilo personale delle vittime. “Sono arrivato dopo il boato e mi sono sentito solo ma è durato poco. I soccorsi sono arrivati prestissimo. Grazie prefetto e ingegnere Curcio”. D’Angelo ringrazia tutti i responsabili delle forze dell’ordine e aggiunge: “Avremmo voluto tutti fare di più ma vi saremo eternamente grati per quello che avete fatto”.

Strazianti le parole della vedova di Giuseppe Carmina che ha perso pure i suoceri. “Non fermiamoci al materiale perché tutto, con uno scoppio, viene distrutto. La casa è vuota, le bambine piangono, ma con Cristo tutto diventa più sopportabile. Il mio Peppe non è in quella bara perché lui vivrà per sempre”. Lo ha detto Eliana, moglie di Giuseppe Carmina il pittore di 33 anni (una delle due ultime vittime estratte dalla montagna di macerie di via Trilussa). Eliana è cognata di suor Agata che dal convento di Torino è subito tornata a Ravanusa dove ha atteso, piangendo e pregando, che i corpi del papà e il fratello Giuseppe venissero estratti dal garage dove si trovavano e sul quale sono crollati 4 solai.

blogsicilia