“Nino Madonia ha sparato a Mattarella”

Pubblicate le dichiarazioni del legale di parte civile al processo Agostino-Castelluccio. L’avvocato Fabio Repici: “Nino Madonia ha sparato al presidente della Regione, Piersanti Mattarella”.

L’avvocato Fabio Repici
Valerio Fioravanti
Piersanti Mattarella

A cavallo del 42esimo anniversario dell’omicidio a Palermo del presidente della Regione Siciliana, Piersanti Mattarella, fratello dell’attuale presidente della Repubblica, l’Agi ha pubblicato le dichiarazioni dell’avvocato Fabio Repici, attualmente legale di parte civile della famiglia di Nino Agostino, il poliziotto ucciso il 5 agosto del 1989 insieme alla moglie incinta Ida Castelluccio. Per tale duplice omicidio, il killer palermitano Nino Madonia è stato già condannato all’ergastolo in primo grado in abbreviato, e il giudizio d’Appello inizierà a febbraio. Ebbene, l’avvocato Repici afferma: “Antonino Madonia è il killer che sparò e uccise Piersanti Mattarella. E’ un delitto per il quale Madonia non è mai stato processato ma su cui vi è una sentenza che, a questo proposito, è fin troppo esplicita. E’ la sentenza sui cosiddetti ‘delitti politici’, ovvero Mattarella, La Torre e Reina, emessa dalla terza sezione della Corte d’Assise d’Appello di Palermo il 10 ottobre del 1998. E tale sentenza, per l’omicidio Mattarella, ha confermato le condanne per i mandanti, ossia la Commissione provinciale di Palermo di Cosa Nostra. E ha assolto, invece, i presunti esecutori, i terroristi neri Valerio Fioravanti e Gilberto Cavallini. Secondo i giudici, trattandosi di un omicidio deliberato da Cosa Nostra, non regge, sul piano logico, l’impiego di killer esterni a Cosa Nostra. La tesi dello scambio di favori ha senso per i terroristi neri, che avrebbero potuto trarre vantaggi dall’aiuto alla mafia. Ma non è così per Cosa Nostra a cui non mancano armi e killer abili e spietati. Tanti collaboratori della Giustizia ritenuti attendibili, tra cui Tommaso Buscetta, Gaspare Mutolo e Francesco Di Carlo, hanno altresì escluso ogni coinvolgimento di personaggi esterni a Cosa Nostra, ed in particolare di terroristi neri, indicando la maggior parte in Nino Madonia il killer che si avvicinò a Mattarella per sparargli. I giudici nel 1998 scrivono, peraltro, che Nino Madonia era parte del gruppo di fuoco a disposizione della Commissione di Cosa Nostra, e che, altro particolare di non poco conto, che Nino Madonia somigliasse moltissimo a Fioravanti: come lui aveva occhi chiari e l’espressione era glaciale. Nella sentenza si legge infatti: ‘Balza all’evidenza una solare somiglianza tra i due, Fioravanti e Madonia, che hanno tratti somatici molto simili sia con riferimento al colorito degli occhi, all’altezza, al taglio e al colore dei capelli, e comunque ai tratti complessivi del viso. E anche l’età dei due, poi, appartiene alla stessa fascia” – conclude Repici. A conferma di ciò il pentito Francesco Di Carlo ha dichiarato ai magistrati: “Vedendo anche le fotografie di Fioravanti nei giornali, e uno conoscendo il Madonia, uno che sapeva, la differenza era poca, per questo si è potuta sbagliare la moglie di Piersanti Mattarella che ha indicato Fioravanti come il killer in via Libertà. Escludo completamente che all’omicidio Mattarella abbiano partecipato terroristi neri. Non esiste. Qui da noi se la facevano a gara per chi andarci. Si offendevano se non li chiamavano per andare a fare un omicidio. Si figuri”.

fonte teleacras angelo ruoppolo