ADINOLFI:  “Dedico questo primo Maggio alle migliaia di lavoratori della sanità che resteranno senza stipendio fino al 31 dicembre, alle centinaia di migliaia di famiglie che il governo Draghi ha affamato togliendo per mesi il diritto alla retribuzione per chi non si fosse vaccinato” 

ADINOLFI: 
“Dedico questo primo Maggio alle migliaia di lavoratori della sanità che resteranno senza stipendio fino al 31 dicembre, alle centinaia di migliaia di famiglie che il governo Draghi ha affamato togliendo per mesi il diritto alla retribuzione per chi non si fosse vaccinato 
Firenze, 1.5.2022
Il referente del Popolo della Famiglia per Firenze, Pier Luigi Tossani, rilancia le parole del Presidente nazionale, Mario Adinolfi, nella circostanza della Festa del Lavoro:
 
Dedico questo primo Maggio alle migliaia di lavoratori della sanità che resteranno senza stipendio fino al 31 dicembre, alle centinaia di migliaia di famiglie che il governo Draghi ha affamato togliendo per mesi il diritto alla retribuzione per chi non si fosse vaccinato. Resta in vigore un folle obbligo vaccinale per tutti gli over 50 d’Italia, mentre in Europa nessuno vaccina più nessuno. C’è l’obbligo di mascherina, ripeto: obbligo, a scuola e al cinema, nei teatri e nei convegni, mentre nel resto d’Europa tutto questo è storia dimenticata. 
Con queste misure restrittive senza senso continuiamo a essere da 28 mesi la nazione europea con il maggior numero di morti al giorno. Forse qualcosa è andato per il verso storto? Forse la politica del green pass obbligatorio e rafforzato era totalmente dannosa dal punto di vista sanitario (perché offriva una falsa sicurezza che ha favorito la diffusione del contagio) ed era una mera politica di controllo sociale che travalica i limiti della Costituzione?
In questa circostanza, Tossani ritiene opportuno aggiungere le parole dell’analista di politica militare Gianandrea Gaiani, direttore del sito web Analisi/Difesa, il quale, l’otto gennaio di quest’anno, ricollegandosi a un suo precedente intervento di cinque mesi prima, scriveva https://www.analisidifesa.it/2022/01/tra-maccartismo-vaccinale-e-deriva-illiberale-chi-valuta-il-rischio-strategico/:
(…) Dopo quasi un anno di “maccartismo vaccinale” e di assurda contrapposizione tra “pro-vax” e “no-vax”, che ha portato a tensioni e spaccature sociali e a una deriva autoritaria che non hanno eguali nella storia recente della Repubblica e dell’Europa, i fatti sembrano purtroppo confermare le valutazioni espresse in quell’editoriale.


Incredibile che nessuno prenda in considerazione il rischio che l’uso di massa di vaccini sperimentali possa minare le fondamenta stesse della società e della Nazione.

In un contesto di sperimentazione di sieri di tipologia mai utilizzata in precedenza e di cui le stesse aziende produttrici non sono in grado di valutare le conseguenze nel tempo né di assumersene la responsabilità, inocularli a gran parte della popolazione espone l’Italia, e tutte le nazioni che utilizzano su vasta scala quei tipi di vaccini, a un rischio strategico di portata mai vista fino ad oggi. Specie ora che sono disponibili diverse cure per il Covid, non si può infatti dimenticare che i cosiddetti vaccini restano sperimentali e termineranno i test (trials) alla fine del 2023 e nel 2024 (o dopo).

(…)

Se nei prossimi mesi o anni dovessero emergere complicazioni gravi e inabilitanti in percentuali significative delle popolazioni vaccinate l’impatto sanitario, sociale ed economico avrebbe dimensioni mai viste e insostenibili anche sul piano economico e pure per le nazioni più ricche.
In Italia, dove la popolazione vaccinata è ormai quasi il 90% del totale (quindi oltre 50 milioni di persone), qualora si registrassero entro alcuni anni effetti indesiderati gravi e inabilitanti nel 10% di coloro che hanno ricevuto il vaccino avremmo 5 milioni di persone da assistere. Un numero insostenibile che determinerebbe conseguenze gravissime anche sul piano economico e demografico: per farsi un’idea del rischio catastrofico e suicida a cui ci stiamo esponendo basta ampliare un simile scenario a tutta l’Europa, agli Stati Uniti e all’Occidente nel suo complesso.

Pur senza scomodare teorie complottiste, nessun governo dovrebbe correre un rischio simile e non si può non notare quanto appaia incredibile che simili valutazioni non vengano neppure prese in considerazione dai vertici nazionali: il risultato è una scommessa al buio sulla stessa sopravvivenza della Nazione.