“30 anni stragi Falcone e Borsellino”, l’intervento dell’arcivescovo Lorefice

L’arcivescovo di Palermo, Corrado Lorefice, ha diffuso un intervento in occasione dei 30 anni dalle stragi di Capaci e di Via D’Amelio. E ha affermato: “Se vogliamo cogliere il senso di una ricorrenza come il trentennale delle stragi di Capaci e via D’Amelio senza cadere nella retorica, dobbiamo intendere la memoria di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino come una provocazione che riguarda ognuno di noi da vicino e che chiama a coinvolgerci in un progetto di liberazione individuale e collettiva. Parlando dei martiri della lotta alla mafia, ho più volte ribadito l’esortazione a diventare loro «soci», ovvero a credere con loro e come loro che l’amore è più forte della morte. Di Falcone e Borsellino ricordiamo oggi la capacità di non tirarsi indietro di fronte alle avversità e alle avversioni. Ci hanno dimostrato che quando un uomo offre in dono la propria vita scrive il Vangelo della speranza. E che la mentalità mafiosa è a tutti gli effetti un anti-Vangelo e teme il Vangelo, come teme l’avanzare di un così nitido esempio di attaccamento alla legalità e di un sereno senso del compimento del proprio dovere: è per questo che la mafia li ha uccisi, credendo di riuscire ad eliminarli. Giovanni Falcone, Paolo Borsellino e tutti i martiri per la giustizia, come don Pino Puglisi e Rosario Livatino, ci hanno insegnato a ripensare il nostro modo di vivere insieme, sempre più conformato al rispetto degli altri e delle regole della convivenza sociale, per proporre un futuro di vita e di speranza alle nuove generazioni”.